martedì 12 agosto 2008
Via la nafta dal mare salva la Bandiera blu
Massa Lubrense - La scia del maestrale ha attenuato gli effetti delle chiazze di residui oleosi che hanno macchiato il mare delle sirene. Le operazioni di bonifica lungo la costa e l’opera dei volontari sulle spiagge hanno contribuito ad allontanare lo spettro di un’altra emergenza ambientale, dopo l’allarme di sabato mattina per lo scarico di una nave «pirata» che aveva effettuato le operazioni di lavaggio della stiva sulla rotta Positano-Marina del Cantone, lasciando una striscia nera per circa un miglio tra gli isolotti Li Galli e Punta Campanella. E mentre proseguono le indagini per individuare i responsabili dello scarico a mare, coordinate dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata e affidate ai militari della Capitaneria di porto di Castellammare diretti dal capitano di fregata Mario Valente, gli operatori turistici guardano a Ferragosto e dintorni con fiducia. In fondo sono riusciti a scongiurare la chiusura delle spiagge che era stata paventata dopo la comparsa delle scorie degli idrocarburi lungo la costa. L’azione sinergica delle motovedette della Capitaneria di porto, le due unità navali della Castalia-Ecolmare, la «Armonia» e il «Pelikan», lo spazzamare del Parco marino di Punta Campanella e i volontari di Legambiente, ospiti di Massa Lubrense nell’operazione di pulizia delle spiagge, ha prodotto i suoi effetti, ha salvato il prestigio della «Bandiera blu» del mare di Positano e Massa Lubrense. L’onda nera alimentata dall’olio combustibile scaricato dalla nave «pirata» nella Riserva marina di punta Campanella è l’ultimo fronte di quest’estate per il mare della costiera. A fine luglio è scattato l’allarme nel punto 85 della costa sorrentina, con conseguente divieto di balneazione per l’alterazione macrobiologica del mare che costeggia il tratto della spiaggia libera di San Francesco. Dopo due giorni era stato individuato e sigillato uno scarico abusivo nel rivolo del vallone dei Mulini, possibile causa dell’inquinamento. Sul caso la settimana scorsa il Wwf penisola sorrentina ha chiesto maggiori attenzioni dalle istituzioni per sversamenti fuorilegge e stato di pulizia dei valloni. Per la revoca del divieto di balneazione sulla spiaggia di San Francesco, intanto, sono attesi i risultati delle analisi dopo il secondo prelievo effettuato dall’Arpac. Martedì scorso i risultati erano stati favorevoli, ma prima di poter rimuovere il divieto, i protocolli sanitari prevedono nuovi esami da effettuarsi dopo 15 giorni. Il sindaco ha chiesto di anticipare i prelievi in quanto l’alterazione macrobiologica del mare dovrebbe essere stata determinata dallo scarico abusivo sigillato. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
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