venerdì 5 settembre 2008
Impedire di dare cibo ai randagi
Piano di Sorrento - Il Comune sta per predisporre un´ordinanza che impedisce a chiunque di poter dar cibo agli animali randagi. Insorge la lega per la difesa del cane. "E´ una cosa incivile, indecente, punire chi non fa altro che mettere in essere un gesto caritevole verso questi animali - tuona Gloria Campese -, quando poi bisogna mettere in evidenza che, nonostante gli obblighi di legge, manca un canile ed un gattile. Solo loro ad essere fuori legge. Questa ordinanza è disumana e stupida, disumana perchè c´è un gesto umano nel voler cibare gli animali randagi, stupida perchè ciò non può fare in mancanza di canili e gattili. Questo è un grosso passo indietro perchè in passato il Comune di Piano di Sorrento ci aiutava nell´unico sistema, in mancanza dei canili e gattili, che è la sterilizzazione e ora si pensa a queste assurdità. Inoltre, la legge prevede il cane di quartiere, quindi anche la possibilità di alimentarlo. Sono cose da pazzi”.
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6 commenti:
L'ordinanza e i suoi firmatari sono, a mio parere, fuori legge nazionale e regionale ed in costante omissione delle disposizioni in esse contenute:
art. 6 della legge regionale 24 novembre 2001, n. 16, secondo il quale i Comuni provvedono:
a) "alla costruzione dei canili e al risanamento delle strutture esistenti",
b) "ad assicurare il ricovero, la custodia ed il mantenimento dei cani nelle strutture sotto il controllo sanitario dei servizi veterinari delle AA.SS.LL",
c) "alla promozione di campagne di sensibilizzazione per incentivare gli affidamenti e le adozioni degli animali ricoverati presso i canili pubblici;
d) "all’esercizio delle funzioni di cui all’articolo 3 del D.P.R. 31 marzo 1979, n. 94" secondo il quale "è attribuita ai Comuni, singoli o associati, ed alle comunità montane, ai sensi degli articoli 27, primo comma, lettera a), e 18 del DPR 24 luglio 1977 n. 616, la funzione esercitata dall’Ente nazionale Protezione Animali, di vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali ed alla difesa del patrimonio zootecnico”.
e art. 10:
"laddove si accerti la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose, si riconosce al cane il diritto di essere animale libero.".
Ne consegue che, in tale stato di fatto e di diritto dell'animale, l'ordinante divieto di somministrazione di cibo ed acqua comporta il maltrattamento volontario, concretizzato nel sottoporre gli animali a sofferenza per fame e sete (art. 3 della legge), e conserguenti denutrizione e malattie, e a indurre conseguenti comportamenti aggressivi o ad allontanarsi, spostandosi in altre zone non più sotto controllo o al di fuori del territorio comunale.
Danilo Rongo (Lega Naz. Difesa del Cane - sez. penisola sorrentina).
Disumani!!!
Invece di pensare a risolvere i problemi del mare sporco si dilettano in ordinanze disumane.
A loro farei morire di fame !!
Animalisti dei miei stivali, finchè i comuni non fanno il loro dovere tenetevi i randagi a casa perchè sono stufo di stare in un paese (Vico) inzzozzato dai loro escermenti e dalle scatolete e dalle paste e fagioli lasciate sui marcepiedi da vecchie altereosclerotiche o da gente frustrata o dai signori del c... che portano in giro i cani senza paletta e se li riprendi ti chiamano cafone perchè sei contro gli animali. Ultima cosa : provate a fare footing alle 6 di mattina verso la spiaggia o alla sperlonga verrete assaliti di sicuro da branchi di randagi
Carissimo corridore mattutino spero che se vai a correrere alla sperlonga una mosca cavallina ti faccia uscire un bozzo grande quanto una mela annurca proprio in fronte, mentre se invece vai a correrere giù Seiano spero che prendi uno scioliatone sopra una bella merda fumante.
Viste le tue affermazioni qui l'animale sei solo tu, e senza offesa per gli animali...
Salve sono Domenico Cinque, tesoriere della Pro Loco di Piano di Sorrento non chè curatore del spazio internet sul Bicentenario Carottese. Volevo solo dire a tutti che qualora fosse necessario la nostra associazione e gli spazi internet che curo sono a vostra ompleta disposizione per eventuali proteste su questa misura idiota e disumana. Se occorre potremmo organizzare una manifestazione in di disobbedienza civile in Piazza Cota.
Sig. anonimo con gli stivali,
comprendo sinceramente il suo fastidio, relativo alla mancata pulizia delle strade ma, a sua volta, la invito a considerare che lei sta limitandosi ad indirizzare semplicisticamente la sua frustrazione verso animali innocenti ed abbandonati per strada dai suoi stessi simili (i cani non cadono con la grandine, non vengono portati dal mare o dalle cicogne, non crescono sotto i cavoli e, men che meno, li portano di notte gli animalisti).
La presenza dei randagi nei luoghi pubblici, ad esempio sul meraviglioso sentiero sella sperlonga, (come anche il loro naturale riunirsi in branchi) può essere fastidiosa (spaventevole per le tante persone culturalmente e psicologicamente handicappate) ed a volte realmente pericolosa ma tale rimarrà fin quando la razza umana continuerà ad arrogarsi l'arbitrio di far accoppiare le loro cagne - per ignoranza o per lucro - e ad abbandonare gli animali i nati non voluti per una qualsiasi delle "ragioni" esclusivamente umane: sono quindi i suoi simili e non gli animalisti che non ottemperano al suo consiglio di tenersi gli animali in casa ma, come qualsiasi rifiuto, li buttano dove sanno di non essere visti da qualcuno come lei, ad esempio.
Gli animalisti non sono dei folli collezionisti che amano raccattare gli animali per strade e boschi, e sarebbero ben felici di non vedere perennemente cani (abbandonati) per strada. Ma concordo con lei che non è altrettanto segno di cultura, intelligenza, sensibilità, rispetto, civiltà, non pulire il luogo pubblico dalla sporcizia (in questo relativa direttamente o indirettamente ai cani): dovere sia dell'amministrazione comunale quanto del singolo cittadino; non per questo, però, io mi sognerei di intimarle di tenersi la sua immondizia a casa "finché i comuni non fanno il loro dovere".
E' proprio per proteggere gli indifesi (in questo caso gli animali) dall'imbecillità, dall'intolleranza, dal razzismo, insomma da ignoranza e violenza impotente, che esistono leggi ed associazioni, enti ed istituzioni di tutela ed assistenza.
Le auguro di non finire mai un giorno in una delle tante categorie degli indifesi ed emarginati. Nel frattampo, fa bene a correre ma farebbe ancor meglio a fare un vero salto più in là, onorando il coraggio di guardare in faccia le realtà, oltre le facili apparenze che ispirano sbrigativi giudizi. La invito a domandare anziché a rispondere, ad informarsi meglio, a toccare con mano anziché coi piedi protetti da comode e forse costose scarpette da corsa. La invito ad affrontare la sofferenza - che è la stessa sia nel corpo e nella mente umana sia nel corpo e nella mente di un animale. La invito ad affrontare il vero ed unico nemico ed oppressore che noi non vogliamo vedere: noi stessi.
Danilo Rongo (Lega Naz. Difesa del Cane - sez. penisola sorrentina).
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