Terzo titolo della collana editoriale dell’Istituto Nazionale di Architettura (In/Arch) sezione Campania e primo contributo dedicato al tema della conservazione e della tutela dei beni culturali. indubbio, infatti, che in tale ambito si inquadra il sistema dei casali in una delle aree più importanti della regione, la Penisola Sorrentina e in particolare il territorio di Vico Equense. Un tema poco frequente nei dibattiti e comunque non di immediata decifrazione critica e pertanto si impone una breve premessa. Per decenni il rapporto tra antico e nuovo, tra ambienti storici e modificazione, è stato al centro di articolate riflessioni teoriche e storico-critiche, di convegni, di serrati dibattiti, di polemiche, e la tradizione di impegno dell’In/Arch ha avuto sempre un carattere distintivo e separato da quello espresso dalle associazioni culturali aventi come scopo la tutela e la conservazione, Italia Nostra su tutte. Il motivo del contendere non era ovviamente la possibilità o meno di intervenire oggi in ambienti storici e paesaggi “essendo questa una necessità della vita dell’uomo e non scelta facoltativa” quanto il modo, il carattere, lo stile insomma, dell’intervento. In realtà, la contesa era tra conservazione e progetto inteso come integrazione storicista e mimetica, e l’architettura contemporanea parlata con il linguaggio della modernità, dell’innovazione figurativa e nel più radicale dei casi, dell’intenzionale dissonanza rispetto al contesto urbano o paesaggistico. In questa dicotomia, l’In/Arch e Bruno Zevi per primo non hanno mai avuto dubbi da che parte stare. Non ha dubbi neppure Giuseppe Guida, che da qualche anno su quotidiani e riviste specializzate non conduce battaglie (che si possono anche perdere) ma più incisivi e utili ragionamenti sul corretto uso del territorio, su norme e piani urbanistici che non esplicano gli effetti sperati. Questo scritto si inserisce in un capitolo storiografico di tutto rispetto Roberto Pane nel 1936, Fondi, Franciosa, Pedreschi e Ruocco nel 1964, Gravagnuolo nel 1994 ma se ne differenzia non tanto per il contenuto limitato ad un’area della regione quanto per il carattere della trattazione, da architetto-urbanista, rispetto a storici dell’architettura e geografi. Qui, i casali eletti a paradigmi di un sistema diffuso, sono studiati nelle loro componenti tipologiche, costruttive e insediative e inquadrati successivamente in un’ipotesi generale di tutela e conservazione. Il risultato è decisamente positivo e questo “barocco paesano”, come Pane definì nel 1936 l’architettura rurale campana, si conferma anche negli attenti rilievi di Guida e dei suoi collaboratori, un’esperienza costruttiva nella quale “al metro si sono sostituiti i passi” e “la livella e il filo a piombo sono stati ignorati”. (Pasquale Belfiore)
Vico Equense - Domenica 21 dicembre 2008 ore 19,00 (Sala Consiliare)
Carlo Franco presenterà il volume di Giuseppe Guida
"il territorio e la memoria" paesaggio rurale e antichi casali a Vico Equense
(Edizioni Graffiti)
1 commento:
Gruoss Peppe Guida.
Però sempre con questa Edizione Graffiti.
Sà un pò di pastetta,che dici???
Tu tieni le qualità, puoi fare bene anche senza Discepolo.
Comunque bravo.
Ciao
Posta un commento