L´Udc ha deciso. Né con il Pd né con il Pdl. Per la Provincia correrà da sola, candidando alla presidenza Gennaro Ferrara, 72 anni, rettore dell´università Parthenope dal 1986. È l´esito dell´incontro tenuto ieri a Roma, nella sede della Confcooperative, tra Cesa, Casini e i leader locali del partito, Testa e De Mita. Stasera Ferrara sarà con De Mita all´hotel Alabardieri a un incontro pubblico sul futuro di Napoli, ma non dovrebbe andare oltre una dichiarazione di disponibilità alla candidatura. È Casini in persona a voler dare l´annuncio ufficiale, probabilmente la prossima settimana, in occasione di una visita a Napoli. Saltato il dialogo con l´Udc, mentre Felice Iossa parla di «nebbia intorno alle alleanze», il Pd riprende a stringere i contatti a sinistra. Morando ha chiesto oggi un nuovo incontro a quei partiti che si stanno organizzando per comporre una sola lista alle Europee: Sd, Verdi, Socialisti e area Vendola (il governatore pugliese è il 27 a Napoli). Sul tavolo, tra le ipotesi, quella che stiano insieme pure alle Provinciali: obiettivo minimo il 7 per cento. Pd e sinistra proveranno a definire alcuni punti del programma, un regolamento e una data per le primarie di coalizione, a cui è già iscritto Nicolais. Entro una decina di giorni, dunque prima della conferenza programmatica di fine febbraio, potrebbe aggiungersi un secondo nome Pd, che l´area bassoliniana tenta di individuare nella società civile. Per avanzare un proprio nome, la Sinistra attende che in queste ore Di Palma pronunci il suo no. Nel frattempo il presidente uscente ha nominato un nuovo vice, Domenico De Rosa, in sostituzione di Antonio Pugliese, sospeso per il coinvolgimento nelle indagini sul caso Romeo. Le turbolenze non mancano. Alla scarsa attenzione per i "moderati", denunciata da Sommese, replica Tonino Scala (Sd): «Il nostro solo rappresentante è Di Palma, e si è pensato di ritener chiusa la sua esperienza». Grandi manovre in corso pure nel centrodestra. Mpa ha riaperto il dialogo con il Pdl: oggi incontro tra Cosentino e Milo. Mentre da Roma rimbalza la volontà del Parlamento di mettere mano a un progetto in giacenza per la modifica in extremis della legge elettorale per le amministrative, limitando gli apparentamenti a 3 liste. (Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli)
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