lunedì 16 febbraio 2009

La Comunità «Monti Lattari» negata a Vico Equense

Vico Equense - Il Comune di Vico Equense non può far parte della nuova Comunità montana «Monti Lattari», istituita a dicembre dello scorso anno con legge dalla Regione, previo accorpamento della Comunità montana «Penisola Sorrentina» e della Comunità montana «Penisola Amalfitana». Lo ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale che ha respinto, in sede cautelare, il ricorso del sindaco Gennaro Cinque. Nel rigettare la domanda sospensiva, formulata in calce al ricorso predisposto dall'avvocato Gian Luca Lemmo, del foro di Napoli, il Tribunale ha «considerato che il danno lamentato va piuttosto valutato ai fini di una sollecita fissazione della causa nella competente sede di merito». Nel processo é intervenuto, a sostegno del ricorso presentato dal primo cittadino, il Comune di Massa Lubrense, guidato dal sindaco Leone Gargiulo, difeso dall'avvocato Sergio Mascolo. Tutto è rinviato, quindi, alla sentenza di merito, quando i giudici partenopei di piazza Municipio si dovranno pronunziare sui presunti vizi di legittimità denunziati nel ponderoso ed articolato ricorso del Comune di Vico Equense. Il ricorso ha impugnato la convocazione, disposta dal vicepresidente della giunta regionale, Antonio Valiante, del consiglio generale dell'ente montano per l'elezione dei nuovi organi (presidente e giunta esecutiva composta da due assessori). L'esclusione del Comune di Vico Equense, classificato da una legge Stato come «montano», dal novero dei Comuni convocati sarebbe, secondo il ricorso, illegittima e determinerebbe, in via consequenziale, l'illegittimità della composizione del nuovo organo collegiale varato lo scorso 7 gennaio. Oltre alla falsa applicazione delle leggi regionali del dicembre 2008 sulle nuove comunità montane, il ricorso adombra la violazione del regolamento interno al consiglio regionale per il mancato parere della competente commissione consiliare. Il procedimento, quindi, sarebbe viziato per la violazione del giusto procedimento anche perché il nuovo testo é stato approvato oltre il termine (30 settembre del 2008) stabilito dalla Finanziaria 2008. La Regione, inoltre, avrebbe violato anche la Costituzione per la questione di legittimità costituzionale da sollevare dinanzi alla Corte costituzionale, sempre se il Tar la ritenga non manifestamente infondata. I rappresentanti degli otto Comuni (Agerola, Casola, Corbara, Lettere, Pimonte, Sant'Egidio del Monte Albino, Scala e Tramonti) che costituiscono la nuova Comunità «Monti Lattari», in sostituzione dei ventisei Comuni delle soppresse due comunità montane, hanno eletto alla carica di presidente Salvatore Grimaldi, assessore di Sant'Egidio del Monte Albino, ed alla carica di assessore Francesco Cuomo (assessore di Casola) e Francesco Raia (consigliere di Pimonte). (Sabato Leo il Mattino)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Meglio così.
Molto meglio così.

Anonimo ha detto...

Mandare a casa degli sfrantummati, una delle poche cose buone che ha fatto la Regione.