Il medico candidato alle primarie su Bianchini: «Incredibile che coordinasse circolo». Ira di Franceschini"Trovo davvero incredibile che un criminale che già 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd". E' un duro atto d'accusa quello lanciato dal senatore Ignazio Marino, candidato alle primarie del partito, sui criteri di selezione del dirigenti locali. "E' evidente - spiega Marino in una nota - che nel Pd abbiamo una questione morale grande come una montagna, che non può essere ignorata né sottovalutata. Come vengono individuati i coordinatori dei circoli? E' chiaro che non sono scelti liberamente ma imposti, sono messi in quelle posizioni per rispondere agli equilibri delle correnti e per di più senza nemmeno sapere chi siano queste persone, che cosa hanno fatto nella loro vita, se siano davvero in grado di guidare un circolo, anche dal punto di vista morale. Ma cosa dobbiamo ancora aspettarci?". "Da presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale del Senato - continua Marino - ho preteso già un anno fa che tutti i possibili consulenti che offrivano la loro collaborazione presentassero il certificato del casellario giudiziario ed ho imposto un controllo ferreo per evitare il rischio di inserire nella squadra nomi che non fossero assolutamente specchiati. Oggi nel formare la squadra per le primarie applico le stesse rigide regole: il Pd che vogliamo deve essere rigoroso e attento anche agli aspetti morali delle persone". "C'é un'altra questione morale che mi preoccupa - conclude Marino - anche su un piano diverso e riguarda il tesseramento gonfiato di Napoli e della Campania. Mi rivolgo agli altri candidati alla posizione di segretario del Pd: non accettiamo una gara con i trucchi e le furbizie. Mi auguro che Franceschini e Bersani dichiarino, come faccio io, di rifiutare il sostegno di persone o gruppi che non siano sinceramente interessati a costruire un nuovo partito e che abbiamo preso la tessera del PD in maniera non legittima". Parole che hanno scatenato una vera e propria bufera all'interno del Partito democratico. Sollevando in primis l'ira del leader Dario Franceschini, secondo il quale le parole di Marino «sono offensive per migliaia di coordinatori di circolo, quadri e centinaia di migliaia di iscritti». «Una cosa - spiega in una nota il segretario dei democratici - è il dibattito congressuale tra candidati e anche la comprensibile tentazione di far accendere i riflettori. Un'altra cosa è utilizzare un episodio oscuro e terribile, il caso, come abbiamo letto sui giornali, di una persona con una doppia vita invisibile a tutti quelli che lo hanno frequentato nel lavoro e nelle amicizie, per parlare di questione morale nel Partito democratico». Pesanti critiche alle parole di marino anche da parte di Pier Luigi Bersani: «Sono davvero dispiaciuto - spiega - . Cose del genere non le pensa di noi il nostro peggiore avversario». Rosy Bindi non usa mezzi termini: «Marino che si presenta come il campione della laicità, in realtà è solo il campione della strumentalizzazione. Non c'è bisogno d'altro per dimostrare che non ha nè il cuore, nè l'intelligenza per dirigere un grande partito come il Pd». Di «inopportuna strumentalizzazione» parla anche Debora Serracchiani. L'europarlamentare del Pd accusa il medico-candidato alle primarie di non avere«nessun rispetto per il dolore delle donne coinvolte in questa vicenda» e di mettere «in discussione il lavoro di migliaia di coordinatori di circolo che quotidianamente si adoperano per radicare e rendere più forte il partito tra la gente». (Ansa e Corriere della Sera)
Nessun commento:
Posta un commento