venerdì 24 luglio 2009

Visita al cimitero di Pensacola (Florida)

«Non so se Napoleone, quando decise di vietare in tutto l’impero, in nome di una raggiunta civilità, il seppellimento dei morti negli spazi urbani, aveva in mente questo modello di cimitero. Certo, posso dire che, probabilmente, se avesse potuto vedere come sarebbe divenuto dopo 200 anni il cimitero stabiese, almeno non avrebbe parlato, nel suo editto, di progresso della civiltà. Di civiltà, con riferimento alle vicende connesse al cimitero stabiese non c’è quasi niente» così ha commentato Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania, nell’ambito della sua rubrica “Un DIARIO dagli Statese”, tenuta quotidianamente sul proprio blog internet (www.cdlstabia.com), una visita al cimitero di Pensacola, in Florida. «Il cimitero – ha spiegato Sicignano - e’ recintato da una rete in ferro alta appena un metro. L’ingresso e’ formato da un cancello sempre in ferro ed alto, anch’esso, un metro. Non vi e’ nessun lucchetto e chiunque può entrare e, anche di notte, non ci sono limitazioni agli orari di apertura. Al centro dell’area cimiteriale, grande quasi come un campo di calcio, c’è’ una maestosa quercia, con una chioma che copra gran parte delle lapidi. Le tombe sono semplici, non ornate in maniera particolare, ma tutto e’ spartano e semplice. Su alcune lapidi si notano le bandierine degli Stati Uniti. Forse, è proprio questa semplicità della struttura (senza fotografie dei defunti e senza frasi strazianti sulle tombe), che fa apparire agli americani i cimiteri come un bene anche da sfruttare commercialmente, ma, ATTENZIONE, non a danno dei parenti dei defunti come accade da noi. In America c’è una nuova formula e tendenza, che serve a fare clienti e portare soldi agli scarni bilanci delle società cimiteriali, che, oltre a vendere pezzetti di terreno nelle vicinanze di salme "illustri", come fa il Père Lachaise, organizzano celebrazioni, parate, visite guidate. Il Laurel Hill Cemetery di Philadelphia, INVECE, vantando la presenza di 6 vittime del Titanic, ogni anno, in Aprile, celebra il "Titanic day", con una visita alle tombe, slideshow con cronistoria del Titanic e pranzo». Conclude Sicignano: «Chissà se, pure in piccole proporzioni, una tale esperienza non possa essere ripetuta anche in Italia, in alcuni cimiteri, più dotati da un punto di vista culturale, con riferimento a monumenti e scomparsi illustri»

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