«C’è un fatto politico che a me pare clamoroso. A Milano i tesserati del Pd sono 8 mila, a Napoli sono 80 mila». A reincendiare le polveri è Giuseppe Civati, giovane leader dei «Piombini» e sostenitore acceso della candidatura di Ignazio Marino alla segreteria dei Pd. E pazienza se gli iscritti al Partito democratico a Napoli e provincia siano, al momento, «soltanto» 67mila. In sostanza, più di una tessera del Pd ogni dieci è rilasciata a Napoli. Il segretario del Pd campano, Tino Jannuzzi, scuote la testa: «Qui la tradizione del tesseramento e del proselitismo è diversa da altre parti d’Italia. In tutti i casi che si sono presentati siamo intervenuti con tempestività e decisione, ma la verità è semplice: i tesserati dei partiti fondatori, Ds e Dl, nella loro stagione erano oltre 200mila». Jannuzzi propone anche il paragone con i voti conquistati alle ultime politiche: «A Napoli, 67 mila iscritti a fronte di 515 mila voti. A Benevento, 6 mila su 55 mila voti. A Salerno, 12 mila tesserati contro 190 mila voti». Come dire: numeri assolutamente normali. Chi sbotta è Enrico Morando, il commissario inviato da Veltroni nel capoluogo partenopeo, ora schierato con Franceschini: «È del tutto evidente che a Napoli c’è stato un eccesso di attivismo delle diverse componenti interne, tutte, sul versante della ricerca di adesioni al partito». Detto questo, secondo il liberal del Pd «in moltissime altre realtà sul tesseramento non si è lavorato: semplicemente perché si è pensato che per mantenere il controllo del gruppo dirigente bastasse tenere il numero delle tessere artatamente basso». Non deve aver torto, viste le proteste di questi giorni per l’impossibilità di tesserarsi in parecchie zone delle Stivale.
domenica 12 luglio 2009
Pd a Napoli una tessera su 10
«C’è un fatto politico che a me pare clamoroso. A Milano i tesserati del Pd sono 8 mila, a Napoli sono 80 mila». A reincendiare le polveri è Giuseppe Civati, giovane leader dei «Piombini» e sostenitore acceso della candidatura di Ignazio Marino alla segreteria dei Pd. E pazienza se gli iscritti al Partito democratico a Napoli e provincia siano, al momento, «soltanto» 67mila. In sostanza, più di una tessera del Pd ogni dieci è rilasciata a Napoli. Il segretario del Pd campano, Tino Jannuzzi, scuote la testa: «Qui la tradizione del tesseramento e del proselitismo è diversa da altre parti d’Italia. In tutti i casi che si sono presentati siamo intervenuti con tempestività e decisione, ma la verità è semplice: i tesserati dei partiti fondatori, Ds e Dl, nella loro stagione erano oltre 200mila». Jannuzzi propone anche il paragone con i voti conquistati alle ultime politiche: «A Napoli, 67 mila iscritti a fronte di 515 mila voti. A Benevento, 6 mila su 55 mila voti. A Salerno, 12 mila tesserati contro 190 mila voti». Come dire: numeri assolutamente normali. Chi sbotta è Enrico Morando, il commissario inviato da Veltroni nel capoluogo partenopeo, ora schierato con Franceschini: «È del tutto evidente che a Napoli c’è stato un eccesso di attivismo delle diverse componenti interne, tutte, sul versante della ricerca di adesioni al partito». Detto questo, secondo il liberal del Pd «in moltissime altre realtà sul tesseramento non si è lavorato: semplicemente perché si è pensato che per mantenere il controllo del gruppo dirigente bastasse tenere il numero delle tessere artatamente basso». Non deve aver torto, viste le proteste di questi giorni per l’impossibilità di tesserarsi in parecchie zone delle Stivale.
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1 commento:
Come si vede che nel PD non tengono un cazzo da fare, continuano a parlare di questa storia ed anche questo diventa oggetto di scontro interno. Siamo al grottesco.
Penso che commettere questo tipo di crimini sia terribile ma causato da una patologia che va curata ma non vedo nessun rilievo politico in questo, nessuna questione morale.
Bene farebbero i presunti vertici di questa sottospecie di partito a preoccuparsi del diffuso magna magna e della sete di potere di cui soffre la maggior parte di loro, cosa che non li ha portati negli ultimi 2 anni da nessuna parte.
Buffoni!!!
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