mercoledì 15 luglio 2009

PD sempre più diviso

In casa PD volano calci e pugni. Polemiche, insulti, congressi contestati, poi invalidati. Ma a Salerno si è andati ben oltre, la normale dialettica politica si è trasformata in pura violenza. Il caso delle tessere gonfiate è finito letteralmente a cazzotti. Utilizzato come scusa per menare le mani. Le divisioni sono profonde e vanno oltre la sfida nazionale tra Franceschini e Bersani, il primo sostenuto dagli ex popolari (intesta il segretario uscente íTino lannuzzi) e dai veltroniani-fassiniani; il secondo da bassoliniani, area Letta e bindiani. I lettiani, attraverso Michele Viscardi, hanno già fatto sapere che il candidato alla segreteria deve essere «un bersaniano non bassoliniano». Pregiudiziale «inaccettabile» replicano gli uomini vicini al governatore. Anche i bindiani, che hanno tra i loro leader Angelo Montemarano, l’ex assessore silurato da Bassolino, hanno preso le distanze dal presidente della Regione e sono pronti a presentare un proprio candidato. «Certo, se i presupposti sono questi una soluzione unitaria sarà difficile trovarla», osserva Diego Belliazzi, direttore della Fondazione Sudd che sarà presentata a fine del mese. Ma non è diversa l'aria tra i franceschiniani dove è profonda la distanza tra Salvatore Piccolo e Iannuzzi (e anche Pasquale Sommese). Domani, a presentare la mozione del segretario uscente verrà a Napoli Piero Fassino. Magari proverà a convertire alla causa franceschiniana anche il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che boatos romani danno già tra i sostenitori di Bersani. Con Franceschini, invece, dovrebbe schierarsi Luigi Nicolais che respinta la tentazione di Ignazio Marino è pronto a sostenere il segretario «in una linea di profondo rinnovamento da perseguire in Campania». Marino, intanto, ha scelto il coordinatore regionale della sua mozione: è l'ex segretario di Avellino Franco Vittoria.

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