domenica 18 ottobre 2009
Lauro (PdL): No alle case da gioco negli alberghi
Case da gioco in tutti i comuni d’Italia, aperte negli alberghi di lusso. Almeno a 5 stelle. È quanto prevede il decreto legge del ministro del Turismo Brambilla sul rilancio dell’immagine del “Sistema Italia”. Un’idea che secondo il ministro aumenterebbe la capacità attrattiva delle strutture alberghiere di lusso, portandola al livello di quella degli altri Paesi europei. E legando i casinò agli alberghi se ne impedirà la proliferazione incontrollata. La proposta però non trova una calda accoglienza nè da parte della Federalberghi nè da parte della Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, che ieri ha detto no alla proposta del ministro. “Il bilancio statale non può essere risanato con la proliferazione dei casinò, che porterebbero più danni che benefici. E non servirebbero a stimolare la domanda turistica”. Secondo la Fipe, i casinò potrebbero generare al massimo lo 0,5% in più delle presenze all’anno. Inoltre i giocatori-turisti sono poco o per nulla assimilabili ai turisti: “Usano i servizi turistici in modo marginale”. “Attendo di leggere il provvedimento Brambilla, sul quale ieri si è aperta la discussione in Consiglio dei Ministri, per poter esprimere un giudizio meditato” ha dichiarato il Sen. Raffaele Lauro (PdL) della Commissione Parlamentare Antimafia. “Il turismo nazionale – continua l’esponente politico - deve risolvere problemi strutturali: la mobilità dei flussi turistici; la maggiore qualificazione dell’offerta turistica, nettamente inferiore alla media europea; e la promozione organizzata, come sistema, dispersa oggi nei mille ed inefficaci rivoli regionali. Misure fiscali finalizzate a tali obiettivi avrebbero un effetto positivo e migliorativo della qualità dei servizi. In linea di principio, resto contrarissimo alla case da gioco d’azzardo, sia pure confinate negli alberghi di lusso a cinque stelle. Ho presentato, da un anno, un documento in commissione antimafia, che analizza, a livello internazionale, gli effetti devastanti e deleteri, nel medio e lungo termine, dei casinò, con rischi di lievitazione artificiosa del mercato immobiliare e di infiltrazioni della criminalità organizzata o paracriminali.”
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