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Dopo la vittoria alle primarie del Pd,
Pier Luigi Bersani entra di diritto nel presepe partenopeo firmato da Genni Di Virgilio. «Il voto per Bersani e Amendola — spiega
Antonio Bassolino al
Corriere del Mezzogiorno — è un bel voto. Ed è ricco di insegnamenti. Alzare troppo la voce (e si riferisce a Franceschini & co., ndr ) non giova. Ed è sempre un segno di debolezza. Non si può continuare ad essere pro o contro una persona, ci deve essere un confronto sulle idee. Le guerre civili fanno perdere». E poi tanto per anticipare qualche domanda scomoda dice: «E ora posso dirlo. Non ero neanche particolarmente invogliato a candidarmi. Me ne sono andato a New York. Michele Caiazzo ed Enzo Amendola mi hanno chiesto di essere in campo». Ironicamente: «Ho visto anche che ho fatto carriera: entro in un’assemblea di mille persone. Da ragazzino ero in gruppi molto più ristretti».
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