venerdì 13 novembre 2009

Caso Cosentino: “La conferma di un patto scellerato sull’affare rifiuti”

Il responsabile nazionale ambiente del Prc dichiara: “Nei mieti atti parlamentari ci sono le risposte alle vicende di queste ultime ore. Dall’ordinanza di arresto per Cosentino emerge un clima torbido e consociativo”. Politica, camorra e rifiuti: un connubio letale sul quale i magistrati stanno facendo luce in queste ore con la vicenda Cosentino, ma che richiamano le denunce ai magistrati e gli atti prodotti in Parlamento sulla questione da Tommaso Sodano. “La lettura dell’ordinanza di arresto per l’onorevole Cosentino porta alla luce fatti, circostanze e persone che nella vicenda dell’emergenza rifiuti hanno avuto un ruolo di primo piano. – dichiara il capogruppo alla Provincia del Prc - Emerge con chiarezza che avviene un patto scellerato tra esponenti del centrodestra che erano, negli anni dal 2001 al 2006, al Governo del Paese e del centrosinistra campano al governo regionale, per gestire settori importanti della filiera dei rifiuti: discariche e trasporti. In questa direzione si legge la vicenda dell’Impregeco, un carrozzone politico-clientelare, organizzato a tavolino con la spartizione degli incarichi e con l’affidamento in subappalto di alcuni servizi ad ‘aziende amiche’”. Nonostante il clamore scoppiato col caso Cosentino, per Sodano è amaro constatare come tali legami non siano affatto recenti; la trasparenza ed il buon governo sono stati sacrificati dalla politica campana sull’altare di torbidi interessi: “Quello che leggo oggi, senza presunzione, è scritto nelle mie innumerevoli denunce, fatte negli anni sia in Parlamento che in Procura, ed è doloroso verificare che gli stessi che dichiaravano che le mie accuse erano infondate rivestono ancora un ruolo di primo piano nelle Istituzioni. Basta andare a leggere negli atti parlamentari per trovare le risposte alle vicende di queste ore. La realizzazione degli impianti, siano essi discariche o inceneritori, non sono avvenuti in Campania in funzione delle effettive esigenze o delle compatibilità ambientali, ma degli interessi della camorra e della malapolitica”. Tommaso Sodano invita ad allargare l’orizzonte fino al maxi processo di Napoli per comprendere appieno la portata delle indagini: “Va approfondito il rapporto tra camorra e Fibe: quello che avviene a Caserta è solo il tentativo della camorra di alzare il prezzo e di avere una quota nella realizzazione delle opere ma non c’è alcuna contrapposizione e la ‘vicenda Cosentino’ va letta insieme al maxi processo in corso a Napoli, che vede sul banco degli imputati Bassolino e la Fibe. C’è un’unica strategia che lega questi anni bui della recente storia della regione Campania e vede insieme camorra, settori deviati della pubblica amministrazione e il consociativismo di esponenti politici corrotti e/collusi”. (Comunicato stampa)

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