venerdì 4 dicembre 2009

Il provolone del monaco ad Aosta

Vico Equense - Prenderanno parte oggi a Saint Vincent, in Valle d’Aosta, al concorso «La Grolla d’Oro», i vincitori del concorso riservato ai migliori provoloni del monaco dop con tre diverse stagionature e periodi compresi tra i sei ed i sedici mesi, selezionati nell’ambito della terza edizione del Gran galà del celebre prodotto caseario. La giuria dell’Onaf (organizzazione nazionale assaggiatori formaggi) composta da quattordici membri, tra cui il vice presidente Beppe Casola ed il consigliere nazionale Maria Sarnataro, ha assegnato il primo premio per la categoria di stagionatura tra i sei e gli otto mesi al caseificio «La verde fattoria del Monte» Comune di Vico Equense. La stessa azienda casearia si è aggiudicata il primo premio per i provoloni tra gli otto ed i dodici mesi, mentre per la stagionatura più prolungata (12-16 mesi) il trofeo è stato attribuito al caseificio Perrusio di Meta. «L’invito da parte dell’Onaf di far partecipare i vincitori del nostro concorso – afferma Giosuè De Simone, presidente del Consorzio di tutela – alla prestigiosa vetrina di Saint Vincent è la riprova della crescita qualitativa del nostro prodotto unita ad una confortante attenzione del mercato». Quest’anno il Gran galà ha assunto una formula itinerante, infatti, saranno cinque i Comuni dell’area dop (Vico Equense, Sant’Agnello, Agerola, Massa Lubrense e Castellammare) che ospiteranno diversi eventi volti a valorizzare un prodotto che sta diventando trainante per l’economia del comprensorio penisola sorrentina e Monti Lattari. Significative in tal senso le cifre della produzione dei primi dieci mesi di quest’anno, che ha in pratica raddoppiato quella dell’analogo periodo del 2008. Nei quattordici caseifici aderenti al consorzio, di cui fanno parte anche cinquanta allevatori, sono stati prodotti 10.350 provoloni dop con peso variabile tra i due ed i 3,4 chilogrammi per un totale di 33.450 chilogrammi. Stabile, invece, il numero dei bovini di razza Agerolese, circa 600 capi, compreso il giovane bestiame che, come da disciplinare di produzione, devono produrre il latte da impiegare per la lavorazione del provolone del monaco dop nella quota minima del 20 per cento, mentre altro l’80 per cento proviene da bovini di razze diverse, tutti capi allevati esclusivamente nei tredici comuni dell’area di produzione: Agerola, Casola di Napoli, Castellammare, Gragnano, Lettere, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant'Agnello, Sorrento, Santa Maria La Carità e Vico Equense. (Umberto Celentano il Mattino)

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