Regione Campania - Non solo tagli, il risanamento delle casse regionali passa per la riorganizzazione dell'ente. Dalla protesta alla proposta, il Pd sembra voler accantonare, almeno per il momento, le polemiche sulla cura dimagrante imposta da Caldoro e ieri mattina ha presentato un disegno di legge sul decentramento amministrativo. Un documento che porta la firma del capogruppo Giuseppe Russo e del consigliere Antonio Valiante, pronto per andare in commissione e poi in aula. «Per affrontare la sfida del federalismo - spiega Russo - e anche per restituire appieno alla Regione la sua vocazione legislativa, serve trasferire alcune funzioni a Comuni e Province». La proposta, che aggiorna e rimodella le precedenti versioni della riforma approntate dal partito quando era forza di governo (e mai andate in porto), sceglie il Comune come soggetto principe di questo riordino istituzionale. E conferisce agli enti locali funzioni amministrative che riguardano i settori più svariati: dal turismo all'agricoltura, l'industria, l'ambiente, l'istruzione, la formazione e i trasporti. «Contiamo che possa essere trasferito il 65 per cento delle funzioni - spiega Valiante - con una riduzione del personale di via Santa Lucia, che passerebbe dagli attuali 6.150 dipendenti a 2.500 unità, alleggerendo sensibilmente il peso sulle casse regionali». Nel settore turistico, ad esempio, il Pd prevede di trasferire agli enti locali il sistema delle autorizzazioni necessarie alle agenzie di viaggio e alle strutture ricettive. Sui progetti di riforestazione, il ddl elimina la supervisione della Regione sui piani delle comunità montane. La parola d'ordine è riorganizzare, che per i democratici non fa necessariamente rima con tagliare. Il ddl che, secondo la definizione del consigliere Angela Cortese, coniuga responsabilità e sussidiarietà, «non è certo una proposta a scatola chiusa - precisa Antonio Marciano, tra i papabili successori di De Luca alla carica di capo dell'opposizione - ma materia per aprire un dibattito proficuo». «Siamo disponibili a dialogare sulle grandi riforme - afferma il responsabile regionale, Enzo Amendola - Si approvi in un mese questo ddl che, una volta licenziato, comporterà meno costi, meno burocrazia e più diritti per i cittadini». E su questo terreno, il segretario democrat sfida l'Udc. «In campagna elettorale - aggiunge - la sfida del decentramento è stata alla base dell'accordo programmatico tra Pdl e centristi, ma finora di proposte non c'è stata traccia». A stretto giro arriva la replica di Pasquale Sommese, assessore ai Rapporti con le Autonomie locali della giunta Caldoro in quota Udc. «La disponibilità offerta dal Pd a un dialogo costruttivo sul decentramento è un fatto importante, che accogliamo in pieno, anche se facciamo fatica a comprendere qualche giudizio ingeneroso espresso dal suo segretario». L'assessore, promotore di un decentramento «spinto», auspica «che anche le forze dell'opposizione partecipino allo sforzo per definire in modo unanime una riforma decisiva per la Campania». (Enrica Procaccini il Mattino)
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