Regione Campania - Era entrato come «super-assessore». Se n’è andato ieri sbattendo la porta, e lasciando un rammarico assai trascurabile, sembra, nel governatore Stefano Caldoro e in alcuni colleghi di squadra. Otto mesi e mezzo dopo, la giunta regionale perde uno dei suoi pezzi più rappresentativi. Sergio Vetrella, l’ex senatore che aveva ottenuto le corpose deleghe alle Attività produttive e ai Trasporti, ha presentato una lettera di «dimissioni irrevocabili» al presidente Caldoro. Temeva una «marginalizzazione». Vetrella aveva protestato vivacemente perché si sentiva “esautorato”: sia dalla figura centralissima dell’avvocato dello Stato, e capo di gabinetto, Danilo Del Gaizo, consigliere primo di Caldoro; sia dall’ascesa ormai pubblica di Nello Polese, nominato solo 48 ore fa amministratore unico di Eav, la galassia dei trasporti pubblici. Ingegnere aeronautico, 63 anni, un curriculum tutto applicato alla tecnologia dei voli nello spazio, Sergio Vetrella aveva lasciato quasi subito l’incarico di senatore per lanciarsi nell’avventura della prima giunta di centrodestra dopo dieci anni. Ora perde tutto. E si aspettava forse di essere convinto. Il presidente Caldoro, in risposta, non ha impedito che lo sapessero i giornali. Una mossa e due risultati vincenti, è il freddo calcolo di qualche osservatore: il governatore si sarebbe liberato di un elemento di frizione, vista l’accesa dialettica che aveva già opposto Vetrella all’assessore al Bilancio Giancane; e avrebbe aggiunto un altro po’ di decisionismo alla propria figura, sbarazzandosi di un nome forte indiscutibilmente legato al leader Pdl Nicola Cosentino. Il quale, fatto qualche blando tentativo di far rientrare l’ira di Vetrella, avrebbe subito mollato la presa. Una missiva dall’incipit significativo, quella di Vetrella. «Caro Stefano, per le ragioni che ben conosci ho deciso di presentare le mie dimissioni irrevocabili». E poi: «Avevo accettato con entusiasmo, dimettendomi da senatore, per puro spirito di servizio nei confronti della Regione che tanto amo». Le ragioni della “contesa” sono infatti ben note ai due. Erano anche state esplicitate lunedì, con molta asprezza, da Vetrella al telefono con Caldoro: «Ma sono stato commissariato? Io mi rifiuto di fare le battaglie a Napoli, odio fare l’esecutore mentre al ministero dei Trasporti ci vanno gli altri a parlare…», si era lamentato. Gli altri: cioè i nuovi volti nell’iconografia del potere in Regione, l’avvocato dello Stato Del Gaizo, e lo stesso vecchio amico di Caldoro, Polese, il socialista doc che ora guida l’Eav. L’ultima goccia delle incomprensioni sarebbe stata proprio la nomina dell’amico Nello. In Regione si smentisce tutto. Eppure lo stesso Caldoro, a Roma per i suoi incontri settimanali, si era sfogato con alcuni collaboratori: «Il lavoro di giunta gira bene, abbiamo problemi solo con Vetrella». (di Conchita Sannino da la Repubblica Napoli)
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