lunedì 12 settembre 2011

Scuola al via nel caos incognita sulle cattedre dei precari

Ancora senza sede 2579 professori immessi in ruolo. Dalle superiori primi segnali di protesta contro i tagli dei fondi per il diritto allo studio

Cominciano le scuole per mezzo milione di studenti della Campania. Il calendario scolastico regionale fissa la prima campanella a mercoledì 14, ma molti istituti scolastici hanno deciso, grazie all’autonomia, di aprire i battenti con qualche giorno di anticipo. Sono soprattutto le scuole superiori ad anticipare la partenza delle lezioni. Ma non c’è scuola, a Napoli come nel resto della regione, che abbia già tutti i docenti in cattedra. Le rassicurazioni che giungono ogni anno sulla puntualità nell’assegnazione delle cattedre sono state smentite anche questa volta. I 2.579 docenti che hanno ottenuto l’immissione in ruolo nei giorni scorsi ancora non sanno in quale istituto dovranno andare a insegnare. Ancora non è dato sapere quante cattedre resteranno scoperte e dunque destinate ai docenti precari, con contratti a tempo determinato che assicureranno loro lo stipendio solo fino a giugno. Sono ancora migliaia, nonostante i tagli che ne hanno decapitati, in Campania, quasi 3.700. E visto che i tagli hanno riguardato anche il personale Ata, tra bidelli e addetti agli uffici di segreteria, le scuole saranno non solo sguarnite di insegnanti, ma anche di controlli nei corridoi e agli ingressi. L’autunno si annuncia caldo anche per il mondo della scuola. E non solo per la decimazione dei professori e il conseguente affollamento delle classi (in barba alle norme sulla sicurezza), non solo perché persino i disabili che hanno ottenuto per via giudiziaria un consistente numero di ore di sostegno si ritrovano, di fatto, con il docente specializzato fornito col contagocce, ma anche perché dagli studenti delle scuole superiori già si leva la protesta contro i tagli ai fondi per il diritto allo studio e contro i disagi legati ai tagli nei trasporti. Stamattina, ad esempio, gli studenti parteciperanno a un sit-in presso le stazioni della Cumana, e in settimana sono già in programma assemblee per mettere a punto il calendario della mobilitazione studentesca. (Fonte: Bianca De Fazio da la Repubblica Napoli)

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