martedì 6 settembre 2011

Stop alla Circumvesuviana dai binari d’oro

Fonte: Stefano Federici da Napoli.com

I danni che derivano a noi cittadini dalle incapacità e dalle corruttele della politica ormai toccano ogni punto del nostro vivere quotidiano. A Napoli l’esperienza Bassolino ha lasciato, dietro sé, neanche più macerie… anche quelle hanno sottratto alla popolazione. Dalla Sanità al trasporto pubblico… nulla è stato lasciato sano…I napoletani pagano il biglietto, per il servizio pubblico dei trasporti, fra i più alti in Italia (1,20 euro)… a fronte di un debito, per tutto il comparto mobilità regionale, che arriva ai 500 milioni di euro. Un debito che, certo, non può essere solo caricato sulla cronica tendenza, di una parte dei cittadini, a non pagare il biglietto, ma che va ricercato, come sempre, nella cattiva gestione, nell’utilizzo allegro dei fondi che gli assessori di questo comparto avrebbero dovuto gestire per migliorarne la qualità… e non per arricchire i soliti amici e parenti con consulenze senza senso e senza fondo…


La storia italica, e soprattutto quella partenopea, insegna che quando chi gestisce la cosa pubblica sbaglia… a pagarne le conseguenze sono i cittadini. E così si aggiunge alla mancanza di un necessario piano di manutenzione della linea e degli stessi treni; alla fatiscenza di alcune tratte (pensiamo a quella della vecchia metropolitana, detta linea 2, che manca di aria condizionata e di quella imprescindibile pulizia dei vagoni o a quella della Cumana che presenta situazioni di degrado assoluto in varie sue stazioni); al necessario ricorso agli straordinari di un personale ridotto all’osso e costretto a turni massacranti pur di far funzionare un servizio necessario alle centinaia di migliaia di campani che dalla periferia debbono raggiungere Napoli o viceversa, la soppressione, per mancanza di fondi, di linee essenziali per la mobilità di una grossa fetta della periferia napoletana. La Circumvesuviana, che congiunge Napoli a tutta l’area vesuviana, decide di tagliare il 25% dei treni (circa 39.000 corse in meno all’anno), tagliando fuori, nei fatti, paesi come Acerra (57.000 abitanti circa), S. Giorgio (47.000 abitanti), Poggiomarino (21.500 abitanti), Sarno (32.000 abitanti), Ottaviano (24.000 abitanti)… per citare solo i più popolati… anche se a farne utilizzo sono ben 50.000 campani al giorno! Corse ridotte, orari ridotti, disservizio illimitato… ed unica possibilità per i residenti di queste zone… rivolgersi al privato… guarda caso. Lo spostamento della mobilità interregionale dal ferro alla gomma inoltre implica una serie di problemi, tra cui il maggiore è sicuramente l’aumento dell’inquinamento atmosferico, oltre al disagio che questo comporterà per le migliaia di famiglie delle città cancellate, nei fatti, dal diritto di avere un servizio pubblico di trasporto. Ma quali sono le giustificazioni che vengono dall’azienda e dai vertici regionali campani e le reazioni di lavoratori e cittadini ? La Circumvesuviana accusa la Regione: ”ci ha diminuito i fondi del 15%”. La Regione se la prende con il governo, per i continui tagli. I lavoratori denunciano che lo spreco dei soldi pubblici è costante e portano ad esempio la liquidazione concessa ad uno dei dirigenti ora andato in pensione, pari a circa 300.000 euro! I cittadini, stanchi di pagare il prezzo delle incapacità manageriali e politiche, manifestano davanti agli ingressi della Circumvesuviana… e chiedono il rispetto di un sacrosanto diritto, di un bene comune… come quello della mobilità. Da Facebook è partita la protesta che si è raccolta il 5 settembre, con un presidio di fronte alla stazione terminale della Circumvesuviana. “Il disastro dei conti della rete pubblica trasporti napoletana – denunciano i cittadini intervenuti - deriva in primis dai tagli operati da governo e regione, ma anche dalla disastrosa gestione di Unico Campania, dalla truffa sui treni nuovi, che stanno inoltre distruggendo le linee e dalle speculazioni clientelari”. “Loro hanno speculato e noi paghiamo?”… sembra che anche questa volta sarà così… A quando un cambio di rotta?

Nessun commento: