martedì 16 aprile 2013

Vico Equense apre un altro bar

Vico Equense - Carmine, un visitatore della nostra pagina facebook, mi ha scritto un simpatico messaggio chiedendomi perché non parliamo di bar… Di per se la cosa non farebbe alcuna meraviglia, se non fosse che nella nostra Città c’è n’è uno ogni cinque metri… L’ultimo, infatti, dovrebbe aprire in questi giorni in un locale che ha ospitato per tanti anni un’attività culturale. Poi com’è capitato a tanti altri negozi, tra l’indifferenza di tutti, istituzioni comprese, dalla sera alla mattina, nel mese di febbraio di quest’anno, aveva chiuso i battenti e oggi al suo posto ritroviamo l’ennesimo bar. “È normale che questa Città – ci dice Carmine - non sia commerciale, visto che il comune permette di aprire questi locali uno dietro l’altro. Io vengo da Castellammare di Stabia, ho un’attività commerciale a Vico e senza offesa, nel mio settore sono imbattibile: ho gente che viene da Piano, Sorrento, Massa Lubrense, Torre, Pimonte, Lettere… Molti miei amici vorrebbero aprire un esercizio commerciale a Vico, ma non lo fanno perché gli affitti sono alti. Eppure il nostro territorio ha ancora tanto da dare…” Non spetta di certo a me dare delle risposte, ma raccogliere degli stimoli non fa mai male… Si potrebbe proporre di costituire un tavolo che in tempi brevi valuti parametri più restrittivi. E’ poco ragionevole aprire ad ogni angolo del Paese un nuovo bar, soprattutto in considerazione del periodo di stagnazione dei consumi. Il timore, è tra l’altro che in un momento di disoccupazione, tanti vedano quest’attività come un’opportunità lavorativa. Al contrario il proliferare finisce per danneggiare l’intero settore e rischia di mettere in difficoltà molte imprese che già operano da anni, che hanno fatto investimenti ai quali devono far fronte. Alla politica il compito di dare risposte…

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