martedì 7 maggio 2013

"La carezza del male"

di Antonino Siniscalchi 

Sorrento - Nella sala consiliare del Comune di Sorrento, l’Assessorato alla Cultura e il gruppo Il Caffè delle Muse hanno presentato alla cittadinanza l’importante libro “La carezza del male”, autobiografia drammatica fino all’inverosimile dell’imprenditore Luigi Orsino, cui la camorra ha tolto tutto, tranne la dignità e il coraggio. A presentare l’autore, il collaudato amministratore del Caffè delle Muse, Carlo Alfaro, e i lettori Antonio Della Mura e Marianna Scarpato. Brillante relatore il penalista Raffaele Ferraro, che ha sottolineato gli aspetti legali e umani del testo, mentre la delicata intervista è stata ad opera della giornalista Adele Paturzo. La chiusura musicale è stata affidata alla voce di Marja Fausto. L’imprenditore coraggio, come è stato definito, ha raccontato tra la commozione generale la sua parabola da commerciante di successo, titolare di negozi di abbigliamento e di arredamenti, a uomo ridotto alla miseria dal clan Vollaro, che pretese cifre sempre più consistenti per il pizzo, attraverso minacce, atti intimidatori e attentati, fino a farlo piombare nelle grinfie di un usuraio senza scrupoli-peraltro vecchio amico di famiglia- in realtà complice dei camorristi, capace di pretendere interessi fino al 400%. L’eccessiva avidità dei camorristi e del loro affiliato causarono il tracollo economico delle aziende ed il conseguente fallimento, tutti i beni furono pignorati a favore dei creditori, tra i quali si erano paradossalmente infilati anche gli usurai. Orsino è stato tradito anche dalla giustizia, in quanto il Giudice delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Nola si rifiutò di voler considerare il caso nel suo insieme e ritenne che non era sua competenza valutare i risvolti penali della faccenda. Il fallimento fu ingiustamente considerato doloso.

La denuncia presentata alla Procura della Repubblica fu divisa in due tronconi: uno per l’usura ed uno per l’estorsione, nonostante gli Orsino avessero dimostrato che i reati erano perpetrati da personaggi in complicità tra loro, e il giudice che si occupava delle indagini sull’usura ha archiviato la procedura, impedendo così all’imprenditore di accedere ai fondi di solidarietà destinati alle vittime di camorra. La denuncia per usura fu archiviata in quanto esistevano rapporti antecedenti con gli usurai: una grande beffa, dice Orsino, dato che furono proprio tali rapporti di amicizia a far conoscere agli usurai la sua florida situazione finanziaria. Nel frattempo tutti i beni di Orsino sono stati venduti forzosamente dal Tribunale, per sanare i creditori, compresa la casa in cui abitava con moglie e figlio, a San Sebastiano al Vesuvio. Impossibilitato a lavorare dall’aggressività dei criminali, che continuano a perseguitarlo, Orsino versa ora in uno stato economico disastroso. Vive in campagna, lontano dal suo paese, in una piccola e umilissima abitazione in Alta Irpinia sottoposto a protezione di tipo 4, cioè i Carabinieri della locale caserma passano più volte al giorno a controllare che non vi siano pericoli incombenti. Anche qui, continua a ricevere minacce e e intimidazioni dei camorristi. Una storia che non può che scuotere le coscienze. Ed ora, appuntamento per tutti i seguaci del Caffè delle muse ed amanti delle letture di qualità che il gruppo propone, domenica 12 maggio 2013 alle 19,30 al bar- libreria Square in Piazza Angelina Lauro a Sorrento, per la presentazione del libro “L’anello del Pescatore”(Graus Editore) di Francesco Saverio Torrese, avvocato di Torre del Greco. Si tratta di un romanzo storico, che immagina una storia del passato, la nomina di un nuovo pontefice con le lotte e le difficoltà, gli intrighi e i segreti della curia, ma è incredibilmente attuale e vicino alla realtà di oggi. La coincidenza più clamorosa del libro, è nel nome del papa, Francesco I, scelto dall’autore prima che si sapesse del nome del nostro attuale pontefice. Insomma, il libro affronta, con le modalità del romanzo, le vicende che in questi giorni sono sotto i riflettori della cronaca di tutti i giornali. Finisce così per essere tante cose assieme: un thriller vaticano, una indagine precisa dei meccanismi curiali, un libro profetico, una denuncia, una storia dolcissima, una speranza, una sceneggiatura di un film. “Anello del pescatore” è chiamato quello con cui il Papa sigilla tutti i documenti emanati dal Vaticano, simbolo del potere temporale della Chiesa.

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