martedì 12 novembre 2013
«Una Racchetta per il Sociale»: il Premio a Vico
Vico Equense -
Si è svolto sabato scorso
a Vico il Premio-Rassegna
“Una Racchetta per il Sociale”.
Giunto alla sua undicesima
edizione, questo
importante evento è stato
organizzato dall’Associazione
Tennis Amico Handicap
Onlus del presidente
Gerardo Capoluongo, e si
è svolto al Castello Giusso
di Vico Equense. L’obiettivo
di questa manifestazione
è quello di assegnare un
riconoscimento morale a
tutte le fondazioni, associazioni,
personaggi locali,
nazionali ed internazionali
che si sono distinti particolarmente
nell’ambito del
sociale, del volontariato e
del sostegno della solidarietà.
Tantissimi i premi e
numerosi gli ospiti intervenuti
che hanno onorato la
serata con la loro presenza
e con il loro sostegno. Ospite
straordinario monsignor
Francesco Alfano, arcivescovo
di Castellammare
-Sorrento. “Sono onorato
– ha affermato monsignor
Alfano - di essere qui e sono
orgoglioso di conoscere
e sostenere una persona
come Gerardo Capoluongo
che ha creato tutto questo e
che aiuta in modo pratico attraverso
lo sport i bimbi non
molto fortunati. I bambini ci
insegnano l’importanza dei
rapporti con il prossimo”.
Tra i presenti e premiati
anche Il campione Europeo
di boxe Orlando Fiordigiglio
che ricevendo il premio, ha
ringraziato e ha ricordato
quanto sia importante e bello
aiutare chi ne ha bisogno.
Premiato per la sezione
Giornalismo, Paolo Esposito.
“L’idea di nominare il
Premio “Una Racchetta per
il Sociale” è nata dall’esigenza
di dover scegliere
un logo per l’evento - afferma
Gerardo Capoluongo
- Presidente e Fondatore
dell’Associazione Tennis
Amico Handicap - L’attenzione
si concentrò in particolar
modo sullo spirito e
l’impegno che anima e che
caratterizza l’associazione
e quindi naturale è stata
la scelta dello sport per
educare a non emarginare.
Sono stato fortunato perché
ho fatto sport da sempre, in
particolar modo il tennis. E
nel corso della mia crescita
sia personale che professionale
ho appreso sempre
più che lo sport è un fattore
fondamentale nella vita di
una persona, soprattutto
dei bambini. Volevo che
questa possibilità arrivasse
a tutti i bimbi, anche a quelli
con difficoltà motorie. E’
stato difficile – ha concluso
Capoluongo – ma lo volevo,
sono stato tenace e alla fine
i risultati li ho ottenuti”. (Fonte: Nunzia Marina Bozza da Metropolis)
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