Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - Anche il Wwf boccia l’ipotesi
caldeggiata dai Comuni di
Meta e Vico Equense che stanno
lavorando insieme sul progetto
di demolire l’Ecomostro
di Alimuri, espropriare l’area
e realizzare successivamente
un’opera di interesse pubblico.
E tutto finanziato con teorici
fondi Por. «Al posto dello
scheletro di cemento sarebbe
perfetta un’oasi naturale» è la
proposta avanzata da Claudio
d’Esposito, leader degli ambientalisti
in costiera. L’associazione
teme «l’ennesimo tentativo
speculativo» - si legge in
una nota diffusa nelle ultime
ore - e lancia la propria proposta
per il futuro di Alimuri. Il
Wwf entra in tackle e torna a
intervenire sulla vicenda anche perché, l’altro giorno,
proprio nei pressi del gigante di cemento, è stato avvistato
un fenicottero.
«Forse non tutti sanno che la nostra penisola sorrentina
ha la fortuna di trovarsi sulle rotte migratorie di
un gran numero di esemplari dell’avifauna europea
- dice d’Esposito -. Proprio per questo sul nostro territorio
sono state individuate aree ben precise inserite
in zone a protezione speciale, siti di interesse comunitario
e valichi montani, dove il passo e la sosta degli
uccelli migratori, spesso, ne costituisce premessa per
la tutela. Di ciò ne sono ben al corrente, purtroppo,
taluni incalliti e impuniti sparatori fuorilegge, che
non esitano a fare il tiro al bersaglio a tali affascinanti
animali che con cadenza stagionale appaiono nei nostri
cieli. E’ di due giorni fa l’ennesimo rinvenimento
di un rapace diurno, una poiana ferita ad un’ala
dal piombo dei bracconieri, in località Seiano a Vico
Equense, e di una gru impallinata a Castellammare.
C’è da aggiungere che in tali aree, considerate a livello
internazionale “strategiche” per il passaggio del
popolo dei migratori alati, non si è esitato a costruire
porti e a cementare spiagge con denaro pubblico. Ma
tutto ciò, per fortuna gli uccelli lo ignorano e continuano
imperturbati a seguire il loro istinto, che li porta a viaggiare sulle stesse rotte, che da sempre percorrono,
nella lotta per la sopravvivenza e per sfuggire
al freddo invernale».
Da qui il diktat targato Wwf: un’oasi naturale.
«Ecco
cosa si deve fare al posto del “mostro” di Alimuri –
aggiunge il presidente del Wwf -, bisogna rinaturalizzare
l’area, approfittando della strategica convergenza
del mare con la costa e la falesia calcarea, con
vegetazione autoctona ripariale e mediterranea. Sarà
poi la natura e l’avifauna in migrazione dall’intero
Nord Europa a stupirci con il suo spettacolo. Da “Mostro
di Cemento” ad “Oasi della Natura”: gabbiani,
sterne, falchi, cormorani, rondoni, balestrucci, aironi
e fenicotteri, di passo e stanziali, sapranno di sicuro
ricompensarci del tentativo di “restituire” un pezzo
di costa - tra l’altro geologicamente instabile ed inaccessibile
all’uomo - alla natura. Col nuovo paesaggio
così ricostruito, di ritorno, anche il turismo balneare
dell’intero lido ne acquisterebbe moltissimo».
Nessun commento:
Posta un commento