martedì 10 dicembre 2013

Ecomostro, il Wwf boccia i Comuni

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - Anche il Wwf boccia l’ipotesi caldeggiata dai Comuni di Meta e Vico Equense che stanno lavorando insieme sul progetto di demolire l’Ecomostro di Alimuri, espropriare l’area e realizzare successivamente un’opera di interesse pubblico. E tutto finanziato con teorici fondi Por. «Al posto dello scheletro di cemento sarebbe perfetta un’oasi naturale» è la proposta avanzata da Claudio d’Esposito, leader degli ambientalisti in costiera. L’associazione teme «l’ennesimo tentativo speculativo» - si legge in una nota diffusa nelle ultime ore - e lancia la propria proposta per il futuro di Alimuri. Il Wwf entra in tackle e torna a intervenire sulla vicenda anche perché, l’altro giorno, proprio nei pressi del gigante di cemento, è stato avvistato un fenicottero. «Forse non tutti sanno che la nostra penisola sorrentina ha la fortuna di trovarsi sulle rotte migratorie di un gran numero di esemplari dell’avifauna europea - dice d’Esposito -. Proprio per questo sul nostro territorio sono state individuate aree ben precise inserite in zone a protezione speciale, siti di interesse comunitario e valichi montani, dove il passo e la sosta degli uccelli migratori, spesso, ne costituisce premessa per la tutela. Di ciò ne sono ben al corrente, purtroppo, taluni incalliti e impuniti sparatori fuorilegge, che non esitano a fare il tiro al bersaglio a tali affascinanti animali che con cadenza stagionale appaiono nei nostri cieli. E’ di due giorni fa l’ennesimo rinvenimento di un rapace diurno, una poiana ferita ad un’ala dal piombo dei bracconieri, in località Seiano a Vico Equense, e di una gru impallinata a Castellammare. C’è da aggiungere che in tali aree, considerate a livello internazionale “strategiche” per il passaggio del popolo dei migratori alati, non si è esitato a costruire porti e a cementare spiagge con denaro pubblico. Ma tutto ciò, per fortuna gli uccelli lo ignorano e continuano imperturbati a seguire il loro istinto, che li porta a viaggiare sulle stesse rotte, che da sempre percorrono, nella lotta per la sopravvivenza e per sfuggire al freddo invernale». Da qui il diktat targato Wwf: un’oasi naturale.
 
«Ecco cosa si deve fare al posto del “mostro” di Alimuri – aggiunge il presidente del Wwf -, bisogna rinaturalizzare l’area, approfittando della strategica convergenza del mare con la costa e la falesia calcarea, con vegetazione autoctona ripariale e mediterranea. Sarà poi la natura e l’avifauna in migrazione dall’intero Nord Europa a stupirci con il suo spettacolo. Da “Mostro di Cemento” ad “Oasi della Natura”: gabbiani, sterne, falchi, cormorani, rondoni, balestrucci, aironi e fenicotteri, di passo e stanziali, sapranno di sicuro ricompensarci del tentativo di “restituire” un pezzo di costa - tra l’altro geologicamente instabile ed inaccessibile all’uomo - alla natura. Col nuovo paesaggio così ricostruito, di ritorno, anche il turismo balneare dell’intero lido ne acquisterebbe moltissimo».

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