Nuovo tentativo della Regione per sbloccare i fondi e far ripartire i lavori a Punta Gradelle
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - Un impianto che se realizzato
potrebbe risolvere, almeno
in parte, i problemi
del mare della penisola sorrentina.
Una struttura importante,
i cui lavori di realizzazione
sono però fermi
da tempo. Troppo tempo.
Un maxi-depuratore, quello
che dovrebbe sorgere a
Punta Gradelle a servizio
dei Comuni della penisola
sorrentina, tornato al centro
dell’attenzione nel corso
degli ultimi giorni dopo
l’annuncio a sorpresa arrivato
direttamente da Flora
Beneduce, ex consigliere
regionale ed esponente di
Forza Italia di Vico Equense.
«I lavori riprenderanno
a gennaio». Una potenziale
svolta, insomma, che potrebbe
permettere al territorio
di cambiare marcia,
sotto il profilo ambientale.
Anche nell’ottica di una
futura dismissione dell’impianto
di depurazione gestito
dalla Gori a Sorrento
e che spesso è finito nel mirino
dell’amministrazione
comunale. Stando a quanto
dichiarato da Flora Beneduce,
i fondi per l’impianto di
depurazione a Punta Gradelle
sono stati sbloccati.
Il depuratore fu appaltato
dal commissario di governo
per le bonifiche e la depurazione
delle acque ad un
raggruppamento di imprese
con mandataria Intini e
con mandanti Siba e altri.
I lavori nella fase di avvio
furono portati avanti nel rispetto
del cronoprogramma
presentato in fase di gara. In
seguito, l’interdittiva antimafia
che interessò la ditta
subappaltatrice dei lavori
di realizzazione della galleria,
bloccò i cantieri, fermi
per più 18 mesi. I lavori poi
ripresero e l’intera opera civile,
la galleria e opere connesse
furono quasi completamente
ultimate.
Poi, un
altro incidente di percorso.
La mandataria subì un fallimento,
per cui i lavori vennero
sospesi già dal marzo
dello scorso anno. «A questo
punto - ha detto l’ex consigliere
regionale - vorrei
precisare che l’ultimo stato
di avanzamento presentato
dal raggruppamento di
imprese, per un importo di
circa 5 milioni di euro non è
stato liquidato dalla Regione
Campania, nel frattempo
subentrata nel commissario
di governo. La mancata
liquidazione del predetto
stato di avanzamento è da
ascriversi alla perenzione
dei fondi. Ora, superato il
contenzioso con un accordo
da due milioni di euro, la
ditta Siba riprenderà i lavori
ai primi di gennaio 2014».
Sulla questione, resta massima
l’attenzione della rete
Faro del Sarno: «Incalzeremo
la Regione Campania
affinché vi sia una svolta su
questa opera che consente,
in prospettiva, di dismettere
anche il vecchio depuratore
di Sorrento» ha evidenziato
l’esponente Paolo Persico.
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