Vico Equense - L'ascesa dell'ingegnere Ciro Verdoliva (foto), culminata nel dicembre 2025 con la nomina a Direttore Generale dell’Ufficio del Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità a Roma, rappresenta un caso emblematico di come le competenze tecniche possano evolvere in ruoli di massima responsabilità istituzionale. La sua storia affonda le radici proprio a Vico Equense, in un momento critico per il territorio. Nel 1997, Verdoliva si propose come volontario al Comune di Vico Equense per fronteggiare l'emergenza della frana di Pozzano. Quello che doveva essere un impegno temporaneo di sei mesi si trasformò in una collaborazione quadriennale, durante la quale l'ingegnere divenne una figura chiave dell'Ufficio Tecnico, occupandosi di pianificazione, abusi edilizi e protezione civile. Questa esperienza sul campo è stata il trampolino di lancio per una carriera che lo ha visto guidare grandi strutture della sanità campana. Asl Napoli 1 Centro: Direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro per sei anni, gestendo la sanità del capoluogo. Nominato direttore generale del "Ruggi d'Aragona" di Salerno nel settembre 2025, ha guidato l'azienda ospedaliera per circa quattro mesi prima di rassegnare le dimissioni il 23 dicembre 2025. Le dimissioni dal "Ruggi" sono state motivate dall'accettazione di un incarico di rilievo nazionale presso l'Autorità Garante per la disabilità, un ruolo di prestigio che lo porterà a trasferirsi nella capitale. Nella sua lettera di addio, Verdoliva ha espresso gratitudine verso i colleghi salernitani, sottolineando la stima e l'amicizia maturate nel breve ma intenso mandato.
Il percorso di Verdoliva evidenzia un paradosso per Vico Equense: la città è stata capace di "allevare" manager di alto profilo che oggi occupano posizioni strategiche a Roma, mentre il territorio locale — come evidenziato nei dibattiti politici attuali — sembra soffrire di un cronico deficit gestionale. Il passaggio di un tecnico formatosi tra le emergenze di Vico ai vertici della tutela dei diritti nazionali è la prova che le competenze esistono, ma spesso trovano spazio di realizzazione lontano dai confini comunali, lasciando aperta la questione su come la politica locale possa tornare ad attrarre e trattenere simili eccellenze per il rilancio del proprio "brand" territoriale.

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