sabato 27 dicembre 2025

Regione, count-down per la nuova giunta «Tutto dipende dal nodo Bonavitacola»

Il neo governatore al lavoro. Resta aperto il derby per la presidenza del consiglio tra Manfredi e Petracca

di Angelo Agrippa - Il Corriere del Mezzogiorno

Napoli - Roberto Fico ha quarantotto ore di tempo per tessere la tela, tracciare un perimetro di intesa con gli alleati del Campo largo e presentarsi alla seduta di insediamento del Consiglio regionale, lunedì prossimo, con la sua squadra di assessori. Probabilmente tenterà di forzare la mano fino all'ultimo, imponendo i suoi vincoli di genere dopo i veti sui consiglieri eletti e i candidati non eletti, ai quali ha sbarrato la strada sin dall'inizio verso la nomina ad assessori regionali. Ma il vero nodo da sciogliere resta quello di Fulvio Bonavitacola: è intorno al fedelissimo uomo ombra di Vincenzo De Luca che si gioca la partita più complicata. Il presidente uscente per ora ha promesso di cucirsi la bocca. Tuttavia ha già detto che non farà sconti. «Non vi sono nomi alternativi a quello di Fulvio - dicono i suoi, sgombrando il campo da altre ipotesi -. Bonavitacola è una cortesia che fanno a loro stessi, perché ha un profilo di competenza e di esperienza non facilmente rintracciabile altrove». Ovviamente, per Bonavitacola i deluchiani doc chiedono anche la delega all'Ambiente, quella di cui si è occupato fino a poche settimane fa il vice dell'ex governatore e probabile futuro sindaco di Salerno. «Le stranezze non finiscono qui - sussurrano dal Pd - poiché è singolare che il nome di Bonavitacola venga proposto da una lista concorrente, A Testa Alta, fondata da Vincenzo De Luca, ma in rappresentanza del Partito democratico, il cui segretario regionale è Piero, il primogenito dell'ex presidente della Regione».

 

Bizzarrie generate dalla sedimentazione di detriti politici mai rimossi: a cominciare dai confini labili che separano il Pd dalla lista di De Luca senior su cui si sono addensati nembi di incertezza e di confusione nella scorsa campagna elettorale e continueranno, molto probabilmente, a irrigidirsi le incomprensioni reciproche. Ed è sempre da qui che si deve partire per capire se il riconfermato consigliere regionale dem Massimiliano Manfredi, fratello minore del sindaco di Napoli, Gaetano, possa avere il via libera dalla maggioranza per l'elezione a presidente dell'assemblea legislativa o essere costretto a lasciare il posto a Maurizio Petracca, l'altro consigliere del Pd irpino rieletto con un lusinghiero riscontro di consensi personali. Insomma, dallo scioglimento del nodo Bonavitacola dipendono parecchie evoluzioni. Non ultima la scelta sulla donna assessore in quota dem. Se dovesse, come pare, toccare a Salerno, allora potrebbe essere indicata Roberta Santaniello, dinamica ingegnere irpina che negli ultimi anni si è occupata di ogni emergenza, dal terremoto de L'Aquila, dove ha coordinato la segreteria tecnica dell'ufficio speciale per la ricostruzione, al Covid, responsabile dell'allestimento dei centri di ricovero e dell'edilizia sanitaria, finendo con tanti altri dirigenti dell'unità di crisi in una inchiesta per presunta turbativa d'asta chiusasi proprio di recente con l'archiviazione. E poi c'è la questione posta da Clemente Mastella, sindaco di Benevento, leader di Noi di Centro e orgoglioso del notevole successo elettorale conseguito nel Sannio con l'affermazione del figlio Pellegrino. Noi di Centro ha eletto due suoi candidati in Consiglio regionale, e probabilmente farà gruppo con Casa riformista, in modo da costituire una formazione con cinque esponenti. «Io ho detto di sì a Fico perché ritengo sia importante mantenere questa intesa, con tutti dentro, in vista delle prossime Politiche dell'anno prossimo - spiega il primo cittadino di Benevento -. Mi ha chiesto di indicare una donna come assessore. Vedremo. Ma qui il centrodestra è forte. Ha eletto un esponente di Forza Italia. E se non vogliamo perdere alle elezioni politiche bisogna attrezzarsi: anzitutto bisogna smetterla con il Pd alleato in Regione e qui nel Sannio mio viscerale avversario. E poi va pure bene la delega alle Aree interne, ma che non sia un contenitore senza contenuti: di lavori pubblici, per esempio, chi se ne occupa? Infine, Avs esprime un assessore e sono due partiti; Avanti indica il segretario del Psi Maraio come assessore e dentro tiene Azione, socialisti eccetera. Noi di Centro è il primo partito in assoluto nel Sannio e non gli si vuole nemmeno riconoscere questo merito elettorale con la libertà di scegliersi l'assessore che ritiene migliore? Mi sembra assurdo».

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