Una struttura artificiale per combattere la pesca fatta con le reti a strascico
Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - Un barriera artificiale contro le reti a strascico per tutelare l’oasi blu «Banco di Santa Croce». E’ questo uno degli interventi previsti dal progetto ideato dal Comune di Vico Equense al fine di tutelare maggiormente l’area marina protetta. Obiettivo principale è quello di mettere un ulteriore freno alla pesca a strascico, che ancora oggi viene praticata illegalmente nella zona, creando notevoli danni all’ambiente naturale. La somma per gli interventi è già stata calcolata ed è pari a 323mila euro; a breve verrà varato il progetto. Con un prestito che sarà acceso alla Cassa depositi e prestiti dello Stato il Comune otterrà i fondi necessari per intervenire con urgenza. La giunta guidata dal sindaco Gennaro Cinque ha, dunque, deciso di accollarsi tutte le spese, non aspettare potenziali finanziamenti e agire nel breve termine, al fine di tutelare una delle «perle» del territorio. Numerosi gli interventi previsti dal progetto: delimitazione dell’area con apposite boe normate e successiva segnalazione sulle carte nautiche, realizzazione di percorsi sottomarini per rendere fruibile la zona ai turisti senza danni per la flora e la fauna dell’area, creazione di elementi sommersi, dissuasori della pesca illegale, da predisporre per delimitare il «posidonieto», l’habitat sottomarino appartenente alla zona sottoposta a tutela biologica, inserimento di segnalatori di tre punti di immersione. La barriera per combattere la pesca a strascico verrà posizionata a 100 metri di distanza dal perimetro dell’area protetta. Si tratta di blocchi di cemento che avranno una duplice funzione: saranno dei veri e propri sbarramenti antistrascico e, allo stesso tempo, oasi marine artificiali per il ripopolamento ittico. E’ un’opera di ingegneria naturalistica effettuata per promuovere la biodiversità marina dei fondali. La realizzazione del progetto definitivo ed esecutivo sarà effettuato da due professionisti dell’ente municipale, Gerardo Petraccone e Ciro Durante. La società che, invece, si occuperà dei rilievi topografici del Banco di Santa Croce e fornirà un quadro completo dei fondali è la «Technos».
A dare un contributo in termini di competenze biologico-ambientali sarà Fulvio Maffucci, assistente di ricerca presso la stazione zoologica «Anton Dohrn» di Napoli. «I problemi che oggi minano la vita degli animali che popolano il Banco di Santa Croce sono la pesca sportiva – ha spiegato Fulvio Maffucci – e, soprattutto, quella a strascico. In questo secondo caso, infatti, i danni causati all’habitat naturale sono notevoli. Pertanto la creazione di una barriera protettiva servirà a tutelare l’area e, inoltre, favorirà il ripopolamento ittico: i blocchi che verranno posizionati, infatti, avranno dei fori che saranno utilizzati come tana dai pesci, rappresentando un’ottima protezione sia per i riproduttori che per gli embrioni».
Nessun commento:
Posta un commento