giovedì 9 gennaio 2014

Tares, il salasso costa 4 milioni di €

Minoranza furiosa: «Per abbassare le tariffe bisogna ridurre le spese del servizio Nu» 

Fonte: Metropolis 

Vico Equense - Il salasso c’è stato. E’ innegabile. La città di Vico Equense paga complessivamente 4 milioni di euro di Tares, la tanto contestata nuova tassa dei rifiuti che - per legge - deve coprire per intero le spese che il Comune sostiene per la nettezza urbana. Spese che, secondo l’opposizione consiliare, sono andate alle stelle a causa del passaggio di consegne da una società pubblica - Terra delle Sirene - a una ditta privata, la Sarim, così come sancito dall’amministrazione comunale guidata da Gennaro Cinque. «Il sindaco disse che avrebbe diminuito i costi del servizio. E invece le cifre sono aumentate» è la bordata della minoranza - lanciata dalle colonne del sito web del gruppo «In Movimento per Vico» - che oggi lancia due proposte per tentare di far calare l’impatto della tassa sui cittadini. Primo: produrre meno rifiuti. Secondo: «monitorare» l’operato della Sarim, ovvero l’azienda che si occupa della Nu. «Quando nel 2011 l’amministrazione uscì dalla società pubblica Terra delle Sirene, affidando il ciclo integrato dei rifiuti ad una società privata giustificò quella scelta con la necessità di ridurre i costi - si legge nella nota della minoranza -. Per dimostrare questa tesi, in campagna elettorale, si ridusse la Tarsu ad alcune categorie, quali bar e teatri, e il sindaco Cinque in un comizio a piazza Marconi dichiarò che l’amministrazione avrebbe risparmiato 350mila euro. Invece, dopo le elezioni, il primo atto della giunta fu quello di raddoppiare l’accisa sulla bolletta Enel per finanziare i costi della raccolta rifiuti.
 
Quell’atto fu impugnato da un gruppo di cittadini che, con il supporto legale e finanziario di “In Movimento per Vico”, ha prodotto un ricorso al Tar vincendo. A febbraio dovrebbe arrivare la pronuncia definitiva del Consiglio di Stato. Nel frattempo, l’amministrazione comunale rinnova senza gara per 6 mesi all’impresa privata il servizio di raccolta rifiuti». Nel 2012 l’amministrazione di Vico Equense pubblica un bando congiunto con il Comune di Meta per 7 anni alla cifra di 26 milioni di euro vinto proprio dalla Sarim. Ma non finisce qui: «Dopo la raccolta dei rifiuti, l’amministrazione decide di affidare alla stessa impresa privata sia lo spazzamento sia la gestione l’isola ecologica - viene evidenziato nel comunicato dell’opposizione -. Nel frattempo, a dispetto di quanto dichiarato da Cinque in campagna elettorale, la tassa per raccolta dei rifiuti per le famiglie nel 2012 aumenta di altri 800mila euro. Nel 2013, a causa anche della confusione nazionale sulla istituzione della Tares in sostituzione della vecchia Tarsu, abbiamo toccato il fondo. Il livello complessivo della tassazione è arrivato a 4 milioni e 230mila euro. Con la Tares le tariffe sono differenziate per legge sulla base della composizione dei nuclei familiari. I Comuni dunque possono intervenire solo modificando alcune aliquote. Possono decidere di applicare aliquote meno alte per le famiglie più numerose e più alte per quelle con 1 o 2 componenti (in genere pensionati)». Ed è qui che si duella sui costi del servizio: «Nei prossimi mesi continueremo questa battaglia per un’inversione di tendenza che abbia come obiettivo la riduzione dei costi che si può realizzare attraverso due strumenti: meno produzione dei rifiuti e un sistema di controllo oggettivo sull’impresa privata cui Cinque ed i suoi hanno consegnato la città».

1 commento:

Unknown ha detto...

Invece di parlare solamente con slogan s3nza sostanza Perché non fare una seria indagine presso l'ufficio e rendete pubblici i bilanci di spesa e soprattutto di entrata del servizio ecologia.