di Filomena Baratto
Vico Equense - Cara amica ti scrivo, è da tanto che non lo faccio e poi con l'anno che volge al termine siamo tutti in periodo di bilanci! Cara amica, tra i fatti eclatanti da mettere in risalto, c'è il mio grande entusiasmo che, grazie a Dio, non va ancora scemando ed io mi sento sempre un'eterna ragazzina alla conquista del mondo. Non che abbia la sindrome di Peter Pan, ma semplicemente raccolgo in me la parte migliore, cosa rara di questi tempi e che mi accompagna sin da quando ero un batuffolo, me la porto dietro come la mia coperta di Linus, ricordi? Crescere a volte non fa piacere, aumentano le responsabilità, la nostra curiosità, i nodi da sciogliere, le questioni da dirimere, ma aumenta allo stesso modo la nostra capacità di affrontare con risoluzione e serietà i problemi, di trattare ogni evento come un fatto unico. E che dire del tempo che passa, portando con sè un po' di malinconia per come ci cambia. Una mia amica, per fine anno, si regalerà un lifting, non resiste a stirarsi le rughe, proprio non ce la fa a vedersi con quei segni in più sul viso e che, da quando se n'è accorta, sta male al solo pensiero di guardarsi in uno specchio. Le ho ricordato che un lifting costa e con questa crisi non mi sembra proprio il caso, ma lei mi ha risposto che nella vita si vive anche di soddisfazioni e...come darle torto. A nulla è servito ricordarle il fatto che adesso non va di moda la donna tirata, ma quella vera, in conformità con i tempi che non sono proprio rosei, e lei mi ha risposto che non tutti hanno la fortuna di essere belli e non tutti guardano "dentro" come si vuol far credere. Quest'anno è stato un anno di duro lavoro, e a volte mi chiedo se lavoriamo per vivere o viviamo per lavorare, sinceramente non l'ho ancora capito!
E' anche vero che trovare un lavoro oggi è un miraggio e chi ce l'ha, se lo tiene stretto.
Sempre più persone cercano tempo, sempre indaffarate, non ti guardano e non hanno mai tempo per te...il massimo che si possa fare è un messaggio ultrarapido...tra poco diventeremo indiani, con segnali di fumo o useremo solo monosillabi: a domanda risponderemo sì, no, se, ma...! Una volta si usava la visita di cortesia, oggi non ce n'è più bisogno, siamo tutti scortesi, abbiamo lentamente abolito le visite e sai perchè? Non c'è più tempo! La mancanza di tempo è diventato il nostro alibi perfetto, ma significa anche che ne siamo cattivi amministratori, dispensandolo in modo non equo. Non abbiamo tempo per coltivare le amicizie, nè per l'amore, nè per il divertimento, nè per il riposo. Rimediamo liquidando tutti con "ci saranno tempi migliori, appena avrò tempo, ti dedicherò poi tutto il tempo che vuoi, sto aspettando il mio tempo". A che serve tutta questa tecnologia se poi manca il calore della persona, l'attenzione, l'interesse, l'incontro, la voglia di vedersi. Il dio tempo ci assilla ed io come tutti, cerco il mio tempo, sono sempre alla ricerca del mio tempo e lo voglio spendere bene. Non faccio conto che l'anno finisce, mi proietto nel prossimo senza porre i limiti, o la parola fine e inizio. La vita è un percorso continuo e se non fosse per un fatto chimico e biologico che tramuta le nostre cellule, un fatto così impercettibile quanto importante, non avremmo difficoltà a vivere serenamente. Un fattore destabilizzante della nostra vita sono i mutamenti, tutto cambia, tutto si trasforma e in questo lento divenire siamo coinvolti e trasformati e da lì tutte le nostre difficoltà. Cambia il bambino in adulto, cambia il lavoro, cambiamo casa, cambiamo partner, cambiamo idee, cambiano i governi, cambiamo gusti e stili di vita. Possiamo essere bravi in tutto ma non possiamo fermare le metamorfosi della vita. E' nel nostro codice genetico cambiare, anche chi sembra sicuro e forte, deve fare i conti con le cose che cambiano. E allora mi chiedo come possono restare immutati i sentimenti se tutto cambia intorno a noi e con noi? La speranza è che il tempo non ci trasformi completamente anche dentro, ma lasci il nostro essere senza troppe varianti, ampliando solo le nostre esperienze.
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