Antonino Miccio e Angelo Castellano |
Vietate, inoltre, le attività di didattica subacquea e consentite le visite guidate a opera dei centri d’immersione autorizzati solo ad alcune condizioni. Queste, infatti, dovranno essere svolte da professionisti con brevetto, in un numero di sommozzatori non superiore a 6 per ogni istruttore, per un massimo di 12 per ciascuna immersione. In base al regolamento approvato il Comune, si riserva la possibilità, a seguito di un monitoraggio, di stabilire e modificare il numero massimo d’immersioni al giorno e quello delle imbarcazioni presenti. Per l’attività di diving e visite guidate, corsia di favore per i residenti del territorio. Il Comune, infatti, nel rilascio delle autorizzazioni all’esercizio di queste attività, potrà avvantaggiare le richieste avanzate da soggetti che risiedono a Vico Equense. Soddisfazione per questa sentenza è stata espressa dall’Assessore al demanio Angelo Castellano. “Si tratta – spiega l’Assessore Castellano - di un regolamento che incide sull'area demaniale in concessione al Comune di Vico Equense, che coniuga la tutela paesaggistica utilizzando il sito come attrattore turistico da volano per l'indotto economico nel settore della fruizione delle valenze naturalistiche.” Già oggetto di studio da parte del mondo scientifico sin dall’ 800, il Banco di Santa Croce, negli anni 90 fu inserito all’interno del costituendo Parco Marino Punta Campanella addirittura come zona A, al pari dello scoglio del Vervece e di Vetara, in ragione della sua elevata biodiversità e per il suo fondamentale ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema circostante. Ma successivamente, per ragioni non note, il Banco fu stralciato dal parco. Nel giugno 1993, su proposta dell’associazione Marevivo, il Ministero della marina Mercantile con apposito decreto decise di istituire la Zona di Tutela Biologica Z.T.B. “Banco di Santa Croce” vietando la pesca sia professionale, sia sportiva in un’area di 300mt di diametro.
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