Lo chef ha chiuso il ristorante stellato. “Dopo l’economia non mandiamo anche la sanità in tilt. Misure a sostegno di famiglie e partite iva. La distruzione dell’ospedale va impedita” da Agorà
Vico Equense - Ristorazione ed emergenza sanitaria sono incompatibili. Il grande chef stellato Peppe Guida, patron dell’Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, ha annunciato la chiusura temporanea del locale a causa dell’aumento dei casi di contagio. Un post su facebook per spiegare i motivi. L’abbiamo contattato per avere una valutazione sulla situazione attuale e le prospettive future del settore. Chef, lei chiude, ma senza polemiche e senza dare lezioni a nessuno. Lezioni non ne do, prendo atto della situazione difficile che viviamo con la crescita della curva epidemiologica. E’ il caso di dire: siamo circondati, ovunque sui nostri territori è un rincorrersi di notizie su nuovi contagi. Non vorrei stare nei panni di chi ci governa, a tutti i livelli istituzionali. La situazione è più grande di tutto e tutti, lo si vede anche nel mondo, ma al tempo stesso non rinuncio ad un mio punto di vista. E qual è? Non trovo piena congruenza tra il dichiarare zona gialla la Campania e la diffusione del virus, avranno parametri e numeri che io non ho. Tanto meno si può dichiarare zona gialla e non essere conseguenti con interventi adeguati. Il mio pensiero è il seguente: fino a quando non si ferma tutto non riusciamo a bloccare la diffusione del virus. Ma fermare tutto avrebbe ricadute sociali ancora più pesanti.
Le ricadute sociali già ci sono. E’ necessario intervenire a sostengo dei famiglie e delle partite IVA con misure concrete. Penso ai fitti, alle tasse. In particolare, unire limitazioni e tasse diventa un mix esiziale per gli operatori. Ma se alla crisi economica aggiungiamo una diffusione esponenziale dei casi di contagio ed un sistema sanitario in tilt non ne usciamo più. A proposito di sanità penso a quello che sta succedendo all’ospedale di Vico con la chiusura del Pronto soccorso.
Che idea si è fatto? Un errore enorme con il rischio di perdere un presidio importante in un momento così difficile. Il “De Luca e Rossano” è quanto mai necessario per una realtà territoriale come Vico Equense ed è baricentrico rispetto al più ampio contesto dei Monti Lattari e della stessa Penisola sorrentina. L’ospedale va rafforzato, deve diventare un’eccellenza, ma non messo in condizioni progressivamente di chiudere. Noi come comunità lo dobbiamo impedire.
La ristorazione è destinata a cambiare? E quali prospettive vede per il settore? Credo che la ristorazione deve adeguarsi, come già sta facendo, ai protocolli sanitari previsti. Questo cambiamento ci accompagnerà per un bel po' di tempo. Le prospettive future le vedo floride. Quando abbiamo ripreso ad agosto ho lavorato tantissimo, la gente vuole stare a tavola, in sicurezza, e recuperare la convivialità, il piacere del buon cibo.
Lei in questo periodo è stato in altri ristoranti, ha trovato condizioni di sicurezza? Ogni due settimane provo a staccare e vado a pranzo fuori. Devo dire che in linea di massima tutti si attengono in modo molto puntuale ai protocolli sanitari. Ma anche qui c’è qualche eccezione, per qualcuno è come se non fosse successo niente.
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