Vico Equense - "Una violenza spietata e insieme silenziosa, una ferita che non si rimargina, condizionando la vita intera di una donna, la sua sessualità, le sue condizioni di salute, le sue relazioni sociali. In Italia il numero delle donne straniere che ha subito una mutilazione genitale oscilla tra 87.600, di cui 7.600 minorenni. Le bambine a rischio sarebbero invece circa 5 mila. E sono soprattutto le donne nigeriane, etiopi ed egiziane a essere le più inclini al proseguimento di questa pratica. È la stima di un'indagine, riferita all'anno 2019, condotta dall'Università Bicocca di Milano” spiega Flora Beneduce, medico e consigliere del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Dottoressa ci sono soluzioni? “Serve fare molto, e le istituzioni lo sanno bene e per questo mi auguro venga discussa e finalmente incardinata in commissione sanità questa mia proposta. Nel 2016 presentai una proposta di legge regionale, un testo organico con una serie di misure preventive e operative, atte a fermare questo pericoloso fenomeno, con lo scopo di riconsegnare dignità e tutela per le vittime da infibulazione.” Nella proposta di legge della dottoressa Beneduce è previsto l'istituzione di un tavolo tecnico permanente con il compito di monitorare il fenomeno e di operare come centro di raccordo regionale tra tutti i soggetti che si occupano dell’assistenza e del sostegno alle donne e bambini vittime di una violenza che presenta ripercussioni gravi dal punto di vista non solo medico ma anche di ordine psicologico. “Sono necessarie – conclude la dottoressa Beneduce - azioni specifiche per tutte quelle bambine e ragazze nate in Europa ma che provengono da Paesi in cui la pratica è diffusa. La scommessa dei diritti dei bambini non la si vince mai da soli e questo è ancora più vero per un fenomeno così complesso come quello delle mutilazioni genitali femminili.”
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