martedì 10 gennaio 2023

Vico Equense. Prescrizione oneri concessori e oblazione dovuta: il Comune perde anche in Consiglio di Stato

Vico Equense
- Una sentenza del Consiglio di Stato, che oltre a chiudere una vicenda specifica, apre un altro capitolo interessante sull'abusivismo edilizio, poiché tanti altri potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Infatti sono numerose le istanze ancora da evadere al Comune di Vico Equense. Senza entrare nei tecnicismi dell’atto di appello che ha visto soccombere il Comune di Vico Equense, la vicenda può essere sinteticamente riassunta così: si parte nel febbraio del 1995 con un manufatto realizzato in assenza di titolo abilitativo. Poi la domanda di sanatoria. In seguito, nel 1997, il Comune di Vico Equense chiede delle integrazioni documentali, poi nulla più fino al 2013, quando veniva determinata l’indennità risarcitoria. Ma a quel punto è tardi. “Sulla base di tutto quanto considerato, - scrivono i Giudici - i presupposti per il completamento della pratica di condono vanno quindi fatti risalire al 1997. Nel 2013, quando l’oblazione e il contributo di concessione dovuti sono stati rideterminati, erano conseguentemente spirati i termini di prescrizione rispettivamente previsti…” Anche dal Tar aveva dato ragione ai privati. Un comportamento quello dell'ente, giudicato irregolare e che contrasta pure con i tempi visto che, intanto, è intervenuta la prescrizione. Dunque l'ex abusivista non dovrà liquidare quelle somme per la sua richiesta, sfociata in permesso in sanatoria, per la costruzione di una casa. In questo contesto più di una domanda sorge spontanea: se il credito comunale si è prescritto, la colpa di chi è? Vi è danno erariale?

Di seguito la sentenza 












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