mercoledì 19 febbraio 2025

Ludopatia in penisola sorrentina: cosa fare?

Penisola sorrentina - La ludopatia, oramai, è diventa una “patologia sociale” che colpisce orizzontalmente la società e, in particolare, i giovani, gli anziani e le fasce sociali più deboli determinando drammatiche conseguenze familiari. Nei giorni scorsi abbiamo riportato i dati relativi all’anno 2024 forniti dall’Azienda Asl Napoli 3 Sud che comprende 57 comuni, tra i quali Sorrento, Massa Lubrense, Vico Equense, Meta, Sant’Agnello e Piano di Sorrento. In tutto sono 374 le persone in cura. Tuttavia, il numero reale potrebbe essere molto più alto, considerando anche chi non cerca aiuto. “Di fronte a questi dati, la domanda è inevitabile: le amministrazioni locali stanno facendo abbastanza? – si chiede Rosario Lotito M5s - Esistono normative precise, come la Legge n. 401/1989 e le disposizioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che regolano la distribuzione delle slot machine e impongono limiti per tutelare i cittadini. È inaccettabile che interi territori siano ostaggio del gioco d’azzardo legalizzato, un business che arricchisce pochi e distrugge la vita di molti.” aggiunge Lotito. A Vico Equense, nel 2024, fu approvata una delibera di consiglio comunale, votata ad unanimità, con la quale si disciplinava la distanza minima da osservare rispetto ai luoghi cosiddetti “sensibili”, come le scuole, demandando al Sindaco la competenza ad adottare ordinanze in materia di orari di apertura delle sale da gioco e di funzionamento dei relativi apparecchi.

 

Anche il Vescovo dell’Arcidiocesi Sorrento-Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, tempo fa lanciò l'allarme: “La piaga del gioco in penisola Sorrentina sta rovinando tante famiglie. Dobbiamo fare attenzione con più sensibilizzazione”. Sono 160 miliardi di euro a costituire oggi il valore complessivo del gioco d'azzardo in Italia, secondo l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo dato costituisce un nuovo record, paragonabile a quello della spesa alimentare nazionale e significativamente più alto della spesa del Paese per sanità ed educazione. “Per questo chiediamo pubblicamente misure concrete, come – continua Lotito -: Maggiori controlli e sanzioni severe per chi non rispetta le norme sulle distanze minime da scuole e luoghi sensibili. Limitazione delle concessioni per l’installazione di nuove macchinette e riduzione dei punti gioco sul territorio. Un piano strutturale di prevenzione e assistenza, con fondi destinati ai servizi sanitari e psicologici per chi è già caduto nella trappola del gioco d’azzardo. Campagne di sensibilizzazione capillari, perché il problema non è solo individuale, ma riguarda famiglie e intere comunità. È ora di smettere di trattare il gioco d’azzardo come una fonte di entrate fiscali e iniziare a considerarlo per quello che è: un’emergenza sociale da affrontare con coraggio e determinazione. La tutela della salute prima di tutto” conclude Lotito. 

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