Sorrento - Una nuova sinergia all’insegna della cultura e della promozione del territorio. È quella che vede protagoniste due prestigiose istituzioni italiane: la Fondazione Sorrento ed il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Una partnership che si concretizzerà a breve attraverso la firma di un protocollo d’intesa. Questa mattina sono stati limati i dettagli dell’accordo nel corso di un incontro che si è tenuto nella Capitale al quale hanno preso parte l’amministratore delegato di Fondazione Sorrento, Mario Gargiulo, ed i rappresentati dei vertici del Palazzo delle Esposizioni di Roma, con il direttore generale Fabio Merosi, il componente del cda Mino Dinoi ed il direttore degli affari legali, Andrea Landolina. “L’incontro odierno segna un ulteriore avanzamento nel lavoro che si sta portando avanti da tempo per consolidare collaborazioni di alto livello nel panorama culturale italiano - sottolinea l’ad di Fondazione Sorrento, Mario Gargiulo -. L’obiettivo principale di questo accordo è la possibilità di realizzare progetti comuni allo scopo di valorizzare ulteriormente il ricco patrimonio artistico e culturale delle due fondazioni, tanto a livello nazionale quanto internazionale. Una collaborazione che ambisce a creare un dinamico scambio sinergico di mostre ed eventi, promuovendo iniziative innovative”. La Fondazione Sorrento, che ha sede nella splendida Villa Fiorentino, è stata istituita nel 2016 per contribuire fattivamente allo sviluppo di tutte le attività culturali della città e della penisola sorrentina in generale, attraverso la valorizzazione e la promozione del ricco e unico heritage tradizionale, storico, artistico ed enogastronomico radicato sul territorio.
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, progettato per rispondere alle esigenze di un moderno spazio culturale, dal 1883, anno della sua inaugurazione, promuove mostre, incontri, rassegne. Contribuisce a generare ed a divulgare le culture contemporanee, fondando la sua attività sulla ricerca e sulla sperimentazione rivolte alle arti visive ed alle scienze. Due realtà che hanno numerosi punti in comune, insomma. Appare chiaro, pertanto, che il patto potrà portare importanti benefici ad entrambe le istituzioni ed ai territorio ove sono radicate.
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