L'INCHIESTA E I FURBETTI
di Dario Sautto - Il Mattino
Vico Equense - Buste della spesa trasportate con l'auto di servizio, appuntamenti in banca o dal medico, addirittura un taglio di capelli dal barbiere e altre attività. Il tutto durante l'orario di lavoro, quindi assentandosi momentaneamente mentre risultavano in servizio. Sono questi alcuni degli episodi contestati ai 22 agenti della polizia municipale di Vico Equense, che sono stati raggiunti da un avviso di garanzia della Procura di Torre Annunziata nella giornata di venerdì. A loro, i militari della Guardia di Finanza della Stazione Navale di Napoli e della Compagnia di Castellammare, guidati rispettivamente dal maggiore Nicola Amoroso e dal capitano Nicola Caliandro, hanno notificato anche un decreto di perquisizione emesso dalla Procura (pool diretto dal procuratore Nunzio Fragliasso), con sequestro di cellulari e della memoria di un computer, e ancora l'acquisizione di copia delle timbrature, delle scritture di servizio e dei registri ufficiali del Comando di Polizia Municipale. Una perquisizione conclusa oltre la mezzanotte, con le fiamme gialle che hanno portato via la documentazione che sarà raffrontata con le conclusioni investigative che al momento hanno portato la Procura di Torre Annunziata a ipotizzare nei confronti di 22 dei 26 vigili tra cui il comandante i reati di truffa ai danni dello Stato e peculato.
GLI ACCERTAMENTI
Accuse per le quali, è bene precisarlo, gli indagati avranno modo di dimostrare la correttezza del proprio operato, visto che le indagini sono in corso. Per il momento, tra appostamenti e accertamenti in strada, gli investigatori avrebbero pizzicato più volte gli agenti ad effettuare attività tutt'altro che di servizio durante l'orario di lavoro. Uno degli episodi più particolari, riguarderebbe un agente che, in divisa, avrebbe occupato circa mezz'ora per recarsi dal barbiere per un taglio di capelli. «I servizi si fanno in servizio» sarebbe il motto di alcuni vigili urbani di Vico Equense, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti. Sul caso è intervenuto nuovamente ieri il sindaco Peppe Aiello: «Evito frasi di circostanza e non nascondo l'amarezza per l'accaduto. Tuttavia, da uomo delle Istituzioni, ripongo piena fiducia nel lavoro della Magistratura, che farà chiarezza sui presunti reati contestati al nostro corpo di Polizia Municipale. Attenderemo l'esito delle indagini, consapevoli dell'importanza di evitare giudizi affrettati e gogne mediatiche. Ribadisco la mia totale fiducia nelle Istituzioni preposte a fare luce su ogni aspetto di questa vicenda. Agli uomini e le donne che lavorano per comune e che hanno sempre dimostrato professionalità ha concluso il primo cittadino chiedo di continuare a svolgere il lavoro con determinazione e serenità».
LE PATTUGLIE
Ieri mattina, tre pattuglie hanno presidiato per l'intera mattinata il centro cittadino. Nessuno aveva voglia di parlare, ovviamente. Le indagini come ha precisato in una nota il procuratore Fragliasso sarebbero partite da un servizio di polizia ambientale per la prevenzione e repressione di reati di natura urbanistica e paesaggistica risalente al mese di maggio del 2023. In pratica, durante i controlli per accertare la presenza di una discarica in riva al mare, i finanzieri si sarebbero resi conto che l'attività era stata inizialmente affidata ai vigili che non avrebbero riscontrato la presenza di rifiuti nei pressi dei lidi balneari. A quel punto, sarebbero scattati gli accertamenti giugno 2023, novembre 2024 sull'attività dei caschi bianchi.
Nessun commento:
Posta un commento