mercoledì 9 luglio 2025

Regione, Casillo: "In 15 giorni il candidato del centrosinistra"

Mario Casillo
Il capogruppo Pd in consiglio regionale: il nome in arrivo entro il 24 luglio. Il leader 5 Stelle Conte: legittimo rivendicare la presidenza. De Luca attacca il governo: sulla sanità un disastro 

di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli

Il tono è da fine di un travaglio. «Prima della direzione del Pd, del 21 o 24 luglio, si chiude sulle Regionali in Campania, così mi dicono a Roma». Mario Casillo, capogruppo Pd, lo riporta ai colleghi consiglieri regionali, a taccuini aperti, fuori dall'aula del Centro direzionale. Si sentono le urla di Vincenzo De Luca contro il centrodestra sui tre punti nascita chiusi in Campania dal governo: "Vergognatevi per le speculazioni che state facendo. Avete lasciato un disastro nella sanità. Dovreste andare a piedi a Pompei per ringraziarci di quello che abbiamo fatto: abbiamo recuperato anche le vostre chiusure di ospedali». Ma qui il parto vero è la candidatura del centrosinistra. Dai renziani fino ai 5 Stelle, il mood è lo stesso: «Centrosinistra unito su un nome condiviso». Da roma Giuseppe Conte, leader 5 stelle, si porta avanti: «Credo che sia legittimo che il M5s, in Campania, rivendichi la possibilità anche di guidare la Regione. Ma questo non lo sto condizionando a un 'do ut des'». Niente scambi. La grande paura di tutti è che De Luca strappi, schieri un suo candidato, perché non vuole il 5 Stelle Roberto Fico, in pole position per la presidenza. «Se è condiviso, va bene qualsiasi nome», si lascia sfuggire Nello Mastursi, il capo della segreteria, l'ombra di De Luca: «Ma non capisco perché non si possono fare le primarie».

 

Intanto dall'aula arrivano gli echi di De Luca contro l'opposizione: «Mi avrete davanti per altri 25 anni, sono sulla linea De Mita-Napolitano». Per capire il punto della trattativa basta sentire Diego Venanzoni, consigliere deluchiano: «È chiaro che il nome spetta ai 5 Stelle per non sovvertire l'accordo nazionale sulle Regionali, ma deve essere un nome che superi quello di Fico, e concordato con De Luca». Il blocco deluchiano alza il muro. Giuseppe Sommese, leader regionale di Azione: «Fico non è compatibile con l'elettorato liberale e moderato. L'unica uscita contro il termovalorizzatore, ci rendiamo conto? ». Come finirà? «Schlein - racconta una fonte - sta parlando separatamente con Conte e con De Luca: al primo chiede di cambiare candidato, al secondo di accettare Fico. Aspetta che ceda uno dei due». In cerca di ragguagli con un 5 Stelle in Regione come Michele Cammarano, si percepisce lo sconforto: «A noi il partito da Roma non ci interpella. Certo, sarebbe bello avere un nostro candidato: Fico, Costa, Castellone, De Raho, sono tutti nomi di livello. Il problema non è chi proponiamo noi, ma il nome che accetta il resto della coalizione». E De Luca? «Ci sono cose migliorabili - dice Cammarano - ma non puoi escludere totalmente chi ha governato per dieci anni». Detto da un 5 Stelle, un certo effetto lo fa. È il rapporto di Fico con il sindaco Gaetano Manfredi a non andare giù al presidente. Carmine Mocerino, capogruppo deluchiano, ironizza sull'egemonia dell'ex rettore: «Un amico mi ha detto: dopo il Comune di Napoli, la Città metropolitana, anche la Regione sembra un po' troppo». In aula De Luca tuona sulla sanità: «Abbiamo trovato parti cesarei al 90 per cento: donne usate come carne da macello per fare soldi. Noi restiamo in piano di rientro, senza poter spendere più risorse del nostro bilancio nella sanità, per un ricatto politico». Alla destra lancia messaggi: «Qualcuno fa da Roma telefonate per influenzare concorsi, magari nell'ospedale di Avellino. Qui porcherie non se ne fanno». Venerdì Fico sarà a Pompei con Manfredi jr, l'assessora Teresa Armato, il presidente del Pd Francesco Dinacci. Alla stessa ora a Pozzuoli Stefano Bonaccini con Piero De Luca, Casillo, il segretario Pd Giuseppe Annunziata. Quanti Pd in una giornata sola?

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