domenica 18 giugno 2017

Tutela del Banco di Santa Croce. Il Sindaco Buonocore: “Competenze professionali e specifica esperienza in materia”

Andrea Buonocore, Antonino Miccio e Angelo Castellano
Vico Equense - Per la gestione e la fruizione della zona di tutela biologica del Banco di Santa Croce, in concessione demaniale alla Città di Vico Equense, il Sindaco Andrea Buonocore ha nominato come responsabile Antonino Miccio, Direttore dell’A.M.P “Punta Campanella”, e ufficializzata una commissione costituita da Carmela Guidone, Antonella Esposito ed Enrica Gargiulo, che avranno il compito di formulare proposte e suggerimenti, assolvendo a una funzione di collegamento con le parti sociali e con le realtà produttive e imprenditoriali, per organizzare attività di promozione, tutela, fruizione e sorveglianza. “Competenze professionali e specifica esperienza in materia.” Questi i due principi cardine a cui si è ispirato il Sindaco Buonocore. Antonino Miccio, nato a Vico Equense e residente a Piano di Sorrento, laurea in agraria, è direttore dell’area marina protetta di Punta Campanella dal 2004. E’ stato presidente nazionale dell’Associazione italiana direttori parco (AIDAP), attualmente ricopre la carica di vicepresidente. Componente dell’osservatorio regione Campania della biodiversità e membro del comitato tecnico scientifico dei presidi slow food Campania e Basilicata. Coordinatore di innumerevoli progetti scientifici e pubblicazioni. Carmela Guidone, di Piano di Sorrento, è laureata in scienze naturali, e ricopre l’incarico di responsabile del CEA (Centro di Educazione Ambientale “Punta Campanella”), che opera nel campo della sensibilizzazione ambientale, con azioni di formazione e informazione rivolte a istituzioni scolastiche, enti pubblici e privati, escursionisti e turisti.
 
Antonella Esposito, di Vico Equense, è laureata in biologia delle produzioni marine, specializzata nel servizio di sorveglianza e accompagnamento turistico in oasi e aree protette, collabora con l’area marina protetta di Punta Campanella. Enrica Gargiulo, di Vico Equense, è laureata in scienze biologiche con indirizzo “Biodiversità, conservazione e qualità ambientale”. Il Consiglio comunale, nei mesi scorsi, ha approvato all’unanimità il regolamento per la fruizione della zona di tutela biologica del Banco di Santa Croce. Si tratta di un provvedimento che nasce con lo scopo di salvaguardare un’area marina di grande interesse naturalistico. Per questo motivo sono stati previsti una serie di paletti che mirano a una fruizione consapevole dell’oasi. Un provvedimento atteso da qualche tempo, nato in sinergia con la capitaneria di porto, l’assessorato al demanio e le associazioni del territorio. “Si tratta – spiega l’Assessore al demanio Angelo Castellano - di un regolamento che incide sull'area demaniale in concessione al Comune di Vico Equense, che coniuga la tutela paesaggistica utilizzando il sito come attrattore turistico da volano per l'indotto economico nel settore della fruizione delle valenze naturalistiche.” Già oggetto di studio da parte del mondo scientifico sin dall’ 800, il Banco di Santa Croce, negli anni 90 fu inserito all’interno del costituendo Parco Marino Punta Campanella addirittura come zona A, al pari dello scoglio del Vervece e di Vetara, in ragione della sua elevata biodiversità e per il suo fondamentale ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema circostante. Ma successivamente, per ragioni non note, il Banco fu stralciato dal parco. Nel giugno 1993, su proposta dell’associazione Marevivo, il Ministero della marina Mercantile con apposito decreto decise di istituire la Zona di Tutela Biologica Z.T.B. “Banco di Santa Croce” vietando la pesca sia professionale, sia sportiva in un’area di 300mt di diametro.

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