mercoledì 19 marzo 2008

Di Lello: "Epurati in Regione tutti i dirigenti al lavoro con me"

«In Regione sono in atto epurazioni nei confronti di dirigenti che hanno il solo torto di avere lavorato con me». È l´atto di accusa firmato da Marco Di Lello, uscito un mese fa dalla giunta regionale in polemica con il presidente Antonio Bassolino e ora numero due del Partito socialista alla Camera a Napoli e provincia dietro il candidato premier Enrico Boselli. «In Regione - incalza Di Lello - si stanno attuando in questi giorni metodi che mi lasciano perplesso, metodi che credevo appartenessero ad un´epoca storica ormai alle nostre spalle. Epurazioni contro tecnici che hanno raggiunto risultati straordinari e che sono nel mirino solo per aver collaborato con me. Io rivendico con orgoglio il lavoro svolto negli anni scorsi dal mio assessorato, dalle riforme urbanistiche all´abbattimento degli ecomostri fino al campo dei beni culturali. Ottimi risultati certificati dall´Unione europea che per la Campania ha promosso, in relazione all´utilizzazione dei fondi comunitari, solo i settori delle infrastrutture di trasporto e, appunto, dei beni culturali». La denuncia sulle epurazioni in Regione ma anche un atto d´accusa sulle liste del Partito democratico in Campania. «Il Pd - sostiene Di Lello - si vergogna dei propri dirigenti locali. Perciò non li ha candidati. In tanti sono stati paracadutati qui da altre regioni proprio perché in Campania non hanno personale politico credibile e spendibile sul territorio. E stanno comunque in buona compagnia. L´emergenza rifiuti, al centro della campagna elettorale, è infatti un banchetto a cui hanno partecipato tutti, a destra e a sinistra, ad esclusione dei socialisti come è dimostrato anche dalle inchieste giudiziarie. Io credo che in Campania il centrosinistra abbia commesso tanti errori, ma il più grave è stato il non saper scegliere, il non saper decidere».L´ultima bordata Marco Di Lello la riserva alle candidature in rosa nelle liste del Partito democratico e del Pdl: «Noi socialisti abbiamo diciotto donne candidate. Nessuna di loro è una valletta, la segretaria di un ministro o una showgirl. Sono tutte donne che fanno sacrifici per coniugare lavoro e famiglia». (da la Repubblica Napoli)

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