martedì 1 aprile 2008

Pesce d’aprile …

Vico Equense - Marco Follini sognava di essere Aldo Moro. È finito a mangiare pesce con un gruppetto di ex diessini frustrati di stare nel Pd. È un animale politico d’altri tempi, un sopravvissuto. Come quelli della sua specie, non ha capito che tutto è cambiato ed è convinto che gli alieni siano gli altri, quelli che scendono in piazza. Li considera una parentesi anomala nella storia politica italiana, e aspetta fiducioso che la parentesi si chiuda. È dal 1994 che attende, e intanto sono trascorsi tredici anni e quattro legislature. Anche se al grande pubblico è noto da una decina d’anni, cioè da quando ha iniziato a rompere le scatole a Berlusconi, è una vita che mastica politica. Viene da una famiglia dell’alta borghesia romana, status certificato da casa ai Parioli e vacanze a Cortina. Niente a che vedere con il modello di ricco più diffuso nella capitale, quello del “generone”. I Follini, racconta chi li ha frequentati, erano «una famiglia di veri signori, zeppa di gente che non ha mai avuto bisogno di lavorare. Terrorizzati all’idea di ostentare, hanno sempre adottato uno stile di vita sobrio. Come molti altri figli della “Roma bene”, il piccolo Marco frequenta la American Overseas School, scuola bilingue sulla via Cassia. Francesco Cossiga l’ha ribattezzato l’Harry Potter della politica italiana. Peccato che Follini non sia un attore, si aggiudicherebbe facilmente la parte del protagonista nella “Commedia degli equivoci” di shakespeariana memoria.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahahahahaaaa...!
Follini è finito a mangiare pesce con un branco di diessini fustrati...!
Questa è buona!
Che fine, Vico, da un lato i mariuoli, dall'altro i frustrati.
Roba da commissariare il Comune per sempre.
Auguri!

Anonimo ha detto...

Mi sono chiesto spesso se esiste la coerenza...