
On. Tino Iannuzzi
Al Coordinatore Provinciale del Partito Democratico
Prof.ssa Emma Giammattei
e, p.c. Al Segretario Nazionale del Partito Democratico
On. Walter Veltroni
Siamo, sin dalla sua nascita, degli appassionati sostenitori del PD e delle sue linee guida per un nuovo modo di fare politica. Ci siamo attivati costituendo già a Settembre 2007 il Comitato Promotore cittadino aderendo e promuovendo il PD nella nostra Città, organizzando le “Primarie” del 14 ottobre, istituendo ben sei seggi elettorali dove sono venuti a votare 1.077 elettrici ed elettori tra cui molti giovani, eleggendo nel nostro collegio (22) anche una nostra concittadina all´Assemblea Nazionale, la prof.ssa Claudia Scaramellino. Abbiamo sostenuto una campagna elettorale alle recenti Politiche in un contesto cittadino governato da un centro-destra arrogante e prepotente, con un candidato locale nelle liste dell´UDC, convincendo 3.177 cittadini, che hanno creduto nel nuovo progetto politico, a votare per il nostro Partito. Abbiamo mal digerito le “liste bloccate” sia alle Primarie che alle Politiche e non abbiamo dato corso alla costituzione dei Circoli Territoriali, così come disciplinati dalle norme approvate dall´Esecutivo Provinciale nella seduta dell´8 febbraio 2008, perché ci è sembrato anch´esso un metodo non democratico di assegnazione di “posti” delegando “pochi” per la loro scelta. Crediamo che si voglia, finalmente, dar corso ai principi fondanti il PD anche nella parte in cui si sostiene che la classe dirigente debba essere “scelta dal basso” con “le Primarie”. Sosteniamo con forza quanto espresso con l´art. 18 del Regolamento Regionale, approvato nella riunione del 25 gennaio 2008 che recita testualmente “ogni elettore può votare una sola lista esprimendo fino a due preferenze nel rispetto della parità di genere”. Siamo, quindi, preoccupati dalle voci che ci giungono e cioè che si vogliano eleggere gli organi territoriali con il metodo (ancora una volta) delle “liste bloccate”, anziché con il “voto di preferenza” alla persona. Auspichiamo, altresì, che venga abbandonato al più presto tale metodo antidemocratico e che veramente si cominci a fa decidere “dal basso” chi debba rappresentarci in tutti gli incarichi istituzionali di ogni livello. Confidiamo che i Coordinatori in indirizzo si attivino in tal senso e che SI OPERI NEL RISPETTO DELLE REGOLE, PERALTRO GIÀ SCRITTE.
Distintamente salutiamo
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