giovedì 22 maggio 2008
No al taglio delle comunità montane
La bozza per il riordino e la riduzione delle comunità montane sarà discussa martedì in consiglio regionale. In base ai presupposti, il provvedimento permetterà un risparmio di spesa di oltre 3 milioni di euro: infatti passano dalle 27 attuali a 21; i comuni da 365 attuali a 271, di cui 174 totalmente montani, 89 parzialmente montani e solo 8 non montani rispetto ai 70 attuali; i componenti gli organismi da 1.458 a 352, di cui 21 presidenti rispetto ai 27 attuali, 271 componenti i consigli generali contro i 1.208 e 60 assessori contro i 223. Se approvata vedrà l’accorpamento dei dieci comuni rimasti delle due comunità montane a cavallo tra le province di Napoli e Salerno, quella dei Monti lattari – Penisola sorrentina e quella della Costiera amalfitana: nascerebbe un ente unico, chiamato Comunità montana Monti lattari che escluderebbe tutti i comuni costieri, di cui entrerebbero a far parte Casola, Lettere, Pimonte, Agerola, Atrani, S. Egidio del Monte Albino, Tramonti, Ravello, Scala, e Corbara. L'obiettivo è quello dei tagli e della riduzione dei costi, chiesto a gran voce dai cittadini. Ma le resistenze al cambiamento sono forti, com'era prevedibile, e si fanno sentire. Polemizza sul nuovo ordinamento, dal quotidiano Metropolis, Giuseppe Guida Presidente della comunità montana della Penisola sorrentina – Monti lattari. “Questa bozza per la riforma delle comunità montane è inaccettabile. Non c’è un criterio preciso – dice Guida – sul quale si sia stata basata questa nuova legge. Non si parte da una definizione precisa di territorio montano, ma si escludono comuni e territori che sono costiuiti per la maggior parte da montagne e colline. E’ il caso di Vico Equense e Furore. Penalizzati solo perché nel loro territorio è presente anche una piccola percentuale di fascia costiera. Eppure Vico Equense è costituito al 70% da montagna e annovera nel suo territorio il Monte Faito. Una delle montagne più belle del comprensorio che Regione e Provincia hanno voluto comprare negli anni passati ma che attualmente è ancora dimenticato dalle amministrazioni sovracomunali.” “Eliminare questi comuni dall’ente montano significa mortificare i territori e i loro rappresentanti che sono stati eletti dai cittadini (…) se le modifiche della comunità montana saranno approvate sarà solo una scelta politica scellerata …”.
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1 commento:
Giuseppe Guida il Zì Peppe vada a fare il cameriere.
E la Comuntà Montana di cui lui è illegalmente presidente venga chiusa e i dipendenti mandati a lavorare.
Senza se e senza ma.
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