sabato 17 maggio 2008

Pd, prove di dialogo verso il congresso

Prime prove di dialogo nel Pd verso il congresso provinciale. L’esecutivo ha preparato la traccia di lavoro che sarà sottoposta lunedì alla direzione provinciale. Sul tavolo soluzioni tecniche del tipo liste bloccate, anziché preferenze, l’allargamento della platea dei votanti oltre i partecipanti alle primarie del 14 ottobre. Ma soprattutto è stata importante, ai fini di una strategia più complessiva, la riunione ristretta tenuta al mattino nella sede dei Riformisti coraggiosi in via Toledo dalle componenti che avevano sostenuto l’elezione di Emma Giammattei: con l’area Nicolais-Mazzarella, l’area Piccolo, l’area Cacciola-Paolucci e i Riformisti coraggiosi. L’idea in discussione è quella di «blindare» un proprio candidato (la Giammattei stessa oppure Mimmo Tuccillo segretario e la Giammattei presidente, anche se Cacciola e Paolucci chiedono di rinviare la designazione), con un listone bloccato che nei vari collegi assicuri l’elezione di quanti più delegati d’area, perché la partita del congresso si giocherà sui 200 delegati che si aggiungeranno alla platea dei 400: lì la maggioranza-Giammattei perde o vince. All’incontro non si sono presentati gli esponenti del cosidetto cartello dei 15: ovvero il gruppo di dirigenti e amministratori riunito intorno ai consiglieri regionali Pasquale Sommese e Antonio Amato, con fra gli altri il parlamentare Bruno Cesario e il presidente del Consiglio comunale Leonardo Impegno. Questo gruppo ha preferito disertare e confrontarsi al proprio interno, ospite all’Hotel Mediterraneo. Per tutti Sommese riassume le posizioni: «Adesso occorre un concreto realismo. Le primarie ci hanno consegnato un Pd dalla grande partecipazione, ma anche tantissime contraddizioni e divisioni. È venuto il momento di dare un segnale di pacificazione ai territori. Davanti abbiamo appuntamenti elettorali, dalle provinciali alle Europee, dove si vota con il proporzionale e dunque l’elemento preferenza è decisivo: la gente deve poter riconoscere un gruppo ristretto di dirigenti autorevoli». Sono gli stessi concetti che sottolinea il parlamentare Riccardo Villari: «Non possiamo ripetere le liturgie del 14 ottobre, riunendo intorno ad un tavolo le stesse divisioni di allora». D’altro canto anche da Roma, nei corridoi del Pd di Sant’Andrea delle Fratte, durante la direzione nazionale al segretario regionale Tino Iannuzzi veniva ribadita questa precisa linea politica. (Corrado Castiglione il Mattino)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le solite strategie del cazzo. Come quelle che stanno organizzando Irlando & C. a Vico.
Squallore.