«Non ho ben compreso che cosa abbiano deciso ieri i direttori generali». Sfiora il sarcasmo il primo commento di
Enzo Rivellini, il capogruppo di An che qualche giorno fa aveva aperto il caso manager.
Sembra che il provvedimento sia sospeso. «A me pare un "vorrei, ma non posso". In sostanza si dice: l´aumento ci spetta, ma non vogliamo disturbare chi altrimenti ci licenzia. È comunque una brutta figura, mortificante. Con implicazioni paradossali: da un lato si tiene la porta aperta al provvedimento, dall´altro lo si sospende costringendo alla restituzione chi ha già provveduto. Mi risulta ad esempio che questo sia il caso del Cardarelli».
Eppure Bassolino si dice soddisfatto. «È evidente. Sta tentando di tenere le fila di una sanità disastrata. Di fatto è lui che ha già commissariato Montemarano, anche rispetto a quei direttori che non hanno gradito il silenzio ufficiale dell´assessore sulla vicenda. Bassolino comunque è intervenuto quando la cosa ha assunto rilievo nazionale. E penso che stia ancora facendo pressioni su Gianni Letta perché il suo assessore non venga rimosso. Comunque gli abbiamo chiesto di riferire oggi in Consiglio».
Bassolino protegge Montemarano nonostante quest´ultimo gli abbia lasciato questa patata bollente? «Montemarano è in assoluta difficoltà: De Mita sta facendo il diavolo a quattro, con gli uomini che in Sanità gli sono più vicini, per vendicarsi. Ma Bassolino non può consentirsi il commissariamento. Come è già stato nel Lazio, la cosa comporterebbe anche il rischio di avere dei fondi bloccati dal governo».
Quest´ultimo infatti ieri ha dato altri tre mesi per la verifica. «Il punto è che la situazione campana con tutta probabilità è assai più grave di quanto non si dica. Lo dico con dispiacere, ma eventuali sanzioni comporterebbero anche cose come l´aumento delle tasse regionali oltre ogni limite. Forse è troppo anche per il governo, che già deve occuparsi dei rifiuti. Una debolezza che si trasforma nella forza di Bassolino: il governo è praticamente costretto a aiutare».
(Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
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