Il Pd ha una televisione. Anzi, ne ha due. Alle indiscrezioni di Repubblica sul progetto “Red tv” - l’emittente dell’associazione “Riformisti e democratici”, legata alla fondazione Italianieuropei (tutte iniziative sorte su impulso di Massimo D’Alema e dei suoi più stretti collaboratori) - si aggiungono le notizie sul varo di “Democratica tv”. Canale nato e cresciuto - con pochi mezzi - sul web, che ora si prepara al grande salto. Democratica tv amplierà la propria offerta (già a partire dalla festa nazionale del Pd, in programma a Firenze dal 23 agosto al 7 settembre) - e diventerà una vera rete televisiva satellitare. “Con la prospettiva, ad ottobre, di partire - secondo quanto anticipato dall’Ansa - con la ‘collaborazione rafforzata’ tra Nessuno tv e la fondazione dalemiana Italianieuropei per il progetto ‘Red tv’”. Collaborazione, ma anche competizione: a nessuno è sfuggita la rincorsa temporale tra i due progetti. “Ma il nostro parte da più lontano, l’idea l’ha avuta prima Walter”, fanno notare dall’entourage veltroniano al Corriere della Sera - così confermando che la competition è già in corso. Nessuno tv, l’emittente che dovrebbe collaborare con Italianieuropei per dare vita a Red tv, ha 40 dipendenti, 12 fra giornalisti e programmisti, e vive - ha tra l’altro rilevato Repubblica - coi 4 milioni l’anno ottenuti grazie alle legge Gasparri (“due parlamentari, Giorgio Tonini e Luigi Zanda mettono la loro firma per ricevere i contributi pubblici previsti per l’emittenza radio-televisiva”). Chissà se anche Democratica tv, in quanto canale di partito, chiederà di accedere ai contributi pubblici. E se si ripeterà - persino sul versante delle divaricazioni nella linea editoriale - il dualismo già sperimentato nel mondo della carta stampata, con le continue punzecchiature tra L’Unità ed Europa, i due quotidiani del Pd. (Nicholas D. Leone)
Chiusa la tv della Brambilla
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