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D'Alema e Veltroni? Li vedo bolliti tutti e due». Spara ad alzo zero
Claudio Velardi, tra l'altro ex braccio destro dell'ultimo presidente Ds. Il ragionamento dell'assessore campano al Turismo rientra nel solco delle polemiche sul tormentone delle vacanze: firmare o no la petizione «Salviamo l'Italia» (da Berlusconi) lanciata dal Partito democratico? Bassolino, è noto, ha aperto la strada al fronte del no. Ora è in ottima con i sindaci di Venezia Massimo Cacciari e di Bari Michele Emiliano. Tornando a Velardi, anche lui per il «boicottaggio» dell'iniziativa: ecco cosa consegna al gran capo del Pd e al leader ombra della medesima compagine politica: «È patetico che dopo vent'anni D'Alema e Veltroni neghino la contrapposizione, che è nei fatti». Piuttosto, è il consiglio, «dovrebbero aiutare una nuova classe dirigente a maturare». Il responsabile al Turismo in questi giorni veleggia tra Cilento e Costiera amalfitana aggiornando puntualmente il blog (claudiovelardi.it) col diario di bordo della sua estate di lavoro. Magari dedicherà un «post» alla nuova crociata contro i Dioscuri del centrosinistra. Celere, di buon mattino, arriva il commento del deputato del Pdl,
Amedeo Laboccetta, alle dichiarazioni dell'esponente della giunta Bassolino: «Caro Velardi, tu ritieni che D’Alema e Veltroni sono sostanzialmente bolliti. Se lo dici tu, che li conosci meglio di tanti altri, dobbiamo crederti. Ma quel che ancora non comprendo è il motivo che ti ha spinto a fare l’assessore di Antonio Bassolino. Un personaggio assolutamente inaffidabile e che ha fatto perdere per tanti lunghi mesi ogni credibilità all’Italia nell’ambito internazionale». «Per rilanciare la Regione Campania - continua Laboccetta - così come si dice a Napoli, occorre un nuovo manico ed io aggiungo una nuova scuderia politica. Una squadra totalmente rinnovata. Spero che tu lo voglia comprendere anche per non farti cuocere o bollire a fuoco lento».
(al. ch. Corriere del Mezzogiorno)
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