mercoledì 18 febbraio 2009

Disoccupata sfrattata con i cinque figli

Piano di Sorrento - Cinque figli, disoccupata e ora anche senza una casa. Succede a Piano, dove Maria Esposito è stata costretta a occupare uno degli alloggi del Comune presso la frazione di Trinità pur di non finire per strada. Tutto è cominciato il mese scorso quando alla donna è stato intimato di lasciare l’appartamento nel quale ha vissuto per anni nella zona di San Liborio. Il motivo? La fatiscenza dell’edificio e le continue infiltrazioni di acqua hanno trasformato quelle mura in una grotta umida e fatiscente dove è umanamente impossibile far vivere una famiglia cpmposta da sei persone. Da qui la dichiarazione di inagibilità e il conseguente trasferimento. Qui comincia l’odissea della donna, visto che i soldi per pagare l’affitto di una nuova abitazione non ci sono. E così si arriva alla soluzione-tampone di prendere un bungalow all’interno di una struttura turistica di Piano. Tuttavia, anche in questo caso i costi sono alti e, comunque, la convivenza un uno spazio tanto ristretto è umanamente impossibile. E proprio dalla disperazione nasce l’iniziativa di occupare l’appartamento di fronte alla chiesa della Trinità, rimasto libero in attesa che al Comune procedano all’assegnazione regolare tramite l’apposita graduatoria degli aventi diritto. «Restando nel campeggio rischiavo di perdere i miei figli, come mi è stato più volte ripetuto dal personale dei servizi sociali», dice la signora Maria, da due anni separata dal suo uomo e che sopravvive con gli ottocento euro mensili che costituiscono l’assegno dell’ex marito. Tuttavia, anche la soluzione dell’alloggio pubblico occupato abusivamente non è destinata a durare. «Qualcuno dovrà pur mettermi nelle condizioni di poter vivere dignitosamente con i miei figli, visto che con gli affitti che ci sono in penisola sorrentina ritengo impossibile trovare una ”vera” casa», aggiunge la donna che comincia a temere anche per la salute dei due figli più piccoli. Sì, perché nella casa della Trinità la famiglia vive praticamente come in un accampamento, visto non ci sono due acqua ed elettricità e che sarà impossibile procedere agli allacciamenti perché l’occupazione non è stata autorizzata. «Faremo il possibile per aiutare la signora e i suoi figli, magari studiando una soluzione che le consenta di trovare una diversa sistemazione, ma è certo, nonostante la condizione di bisogno, non si possono consentire illegalità», avvertono dal Comune. Intanto, per alleviare il disagio la signora Maria è stata costretta a dividere la famiglia: tre figli alloggiati da parenti; i più piccoli, con lei. (Francesco Aiello il Mattino)

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