martedì 17 febbraio 2009

La compagna Ferilli tradita dal Pd

"Caro Walter, vorrei che tu mi spiegassi il perché di quel voto nell'aula di Montecitorio... non stupiamoci se i cittadini sono così disillusi e schifati dai politici, sentendosi abbandonati a se stessi e sempre meno tutelati e rappresentati...". Sabrina Ferilli scrive una "lettera aperta" a Walter Veltroni e va giù dura. I toni sono quelli di una compagna tradita, che si è sentita scaricata dal Pd. La coltellata al cuore risale al 19 dicembre scorso, quando la Camera ha deciso di concedere l'immunità a Katia Belillo, detta Katia la Rossa, già deputata, già protagonista, nel salotto di Vespa, di un match fisico con la nipote del Duce, accusata di aver espresso poco lusinghieri commenti sull'attrice romana. Breve riassunto per gli amanti del genere. Nel 2005, Sabrina Ferilli è testimonial appassionata del referendum abrogativo della famigerata legge 40 sulla procreazione assistita. Successivamente, esaurito l'impegno, intervistata da "Gente", confessa: "Rispetto chi pratica la fecondazione eterologa, io, però, non la farei mai... Preferisco la strada dell'adozione". Ed è qui che parte la lunga lite, non proprio di alto livello, con la comunista Bellillo. Esperta di kickboxing, (e di fecondazione assistita), la signora le assesta, tramite il "Corriere", un colpo basso: "La Ferilli? Ha preso i soldi da testimonial, ha fatto il suo lavoro e poi, da saggia popolana, piuttosto che andare all'estero per la fecondazione, decide che il figlio lo adotta qui!". L'attrice rimane basita: "Non mi sarei mai aspettata di ricevere attacchi personali da una donna che condivideva quella battaglia, da una parlamentare che si autodefiniva comunista"… CONTINUA

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