Per la felicità di tutti quelli a cui non gliene fregava nulla, Dario Franceschini è stato eletto segretario. Il PD è uscito finalmente dall’ambiguità collocandosi nel centro con lo sguardo verso sinistra. Franceschini ha ottenuto 1.047 voti; il suo unico sfidante, Arturo Parisi, ne ha conquistati invece solo 92. I votanti sono stati complessivamente 1.258, meno della metà rispetto al numero di delegati che era atteso nei padiglioni della nuova Fiera di Roma per la convention democratica. Il gruppo non-me-ne frega-niete è maggioranza, ma questo, come è ovvio, non ha effetti sulle scelte. Un'elezione largamente prevista e necessaria a traghettare i democratici verso le Elezioni Europee. L’eterno secondo sostituisce l’eterno perdente. La sua elezione come segretario del Pd è un fatto storico: Franceschini è infatti il primo ex democristiano a guidare il principale partito del centrosinistra italiano dove sono confluiti gli eredi del vecchio Pci. Figlio di un ex partigiano cattolico, avvocato civilista, sposato con Silvia, padre di due figlie (Caterina e Maria Elena), Franceschini si è avvicinato allo scudo crociato già ai tempi del liceo, quando la quasi totalità del mondo giovanile guardava a sinistra. Nel ‘74, a sedici anni, dà vita a un gruppo di studenti centristi e di li’ a poco diventa il responsabile provinciale dei giovani Dc. La sua formazione è quella dei cattolici democratici: la ‘’Lettera a una professoressa”’ di Don Milani, l’antifascismo di don Primo Mazzolari (il prete partigiano autore di ‘’Il compagno Cristo'’), la dottrina sociale della Chiesa, il Concilio Vaticano II. "Siamo entrati con uno stato d'animo e ne usciamo con uno diverso. E' tornato l'ottimismo, la fiducia, la voglia di combattere", ha detto Dario Franceschini dopo la sua elezione. L'andamento dell'assemblea nazionale del Pd attraverso la quale "é tornato l'ottimismo, fiducia la voglia di combattere" ed "é la prova che l'unico che aveva capito era Veltroni, la dimostrazione che la sua scelta è stata un atto d'amore per il partito". ha detto il nuovo segretario del Pd ringraziando l'assemblea nazionale dopo la sua elezione. "Ho gia visto dalle agenzie il dibattito che si è aperto dopo le mie parole di oggi: c'é chi ha detto che è stato un discorso troppo di sinistra, troppo moderato. Non mi interessa. Io ho detto cose democratiche". Un bel discorso, devo dire, troppo per non sembrare un copione adatto all’occasione. Ora si vedrà se si trattava solo di parole, o se gli annunci corrisponderanno ai fatti. Io credo che questo partito non possa che riprendere una strada quasi ovvia, incredibilmente trascurata in questi due anni: una sana democrazia interna che preveda che le opinioni prevalenti, pur tenendo conto di quelle minoritarie, siano interpretate dal segretario e dettino una linea chiara, con la quale naturalmente si può essere d’accordo oppure no. La chiusura dell'assemblea è stata affidata alla Canzone Popolare di Ivano Fossati, colonna sonora delle vittorie dell'Ulivo. Con tutta la simpatia per Fossati preferisco "Mi fido di te" di Jovanotti …
Risultato del nostro sondaggio
Il PD ha ancora un senso, dopo le dimissioni di Veltroni?
SI 42% - NO 58%
Il Pd campano con Franceschini. Bassolino: "Discontinuità nel discorso"
2 commenti:
Non mi riconosco nel Partito Democratico quindi non voglio entrare in questa discussione, cmq è giusto il PD non è un partito di sinistra! Il PD è un partito di CENTRO!
E' un partito di centro-sinistra...più semplicemente.
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