«La gente ritrovi l’orgoglio qui urge un cambio di passo»
«Con le elezioni di giugno inizieremo a scardinare il sistema che da 15 anni governa la Campania e che ha creato solo danni». Daniela Santanchè, leader del Movimento per l’Italia, è convinta che con questa tornata di amministrative il centrodestra «metterà le basi per la sua rivoluzione politica» che ha come traguardo finale la poltrona ora occupata da Bassolino e poi quella della Iervolino. In pochi giorni lei è già al suo quinto tour politico in Campania per supportare le sue liste. Ma c’è spazio in una regione governata da tre lustri dal centrosinistra? «È troppo tempo che governa la sinistra e sono convinta che i cittadini si siano ormai stancati di come vanno le cose. Una mancanza d’impegno ampiamente dimostrata, ormai». A cosa si riferisce? «Basti pensare ai rifiuti. Per anni la morsa dell’emergenza ha soffocato luoghi splendidi, ha creato danni enormi al turismo e alle imprese, e poi è arrivato Berlusconi e in pochi mesi ha risolto i problemi: la dimostrazione che se si voleva veramente, la situazione poteva essere risolta molto tempo fa». Serve qualcuno che dia la scossa, quindi? «I campani per troppo tempo hanno dovuto subire la malapolitica di un sistema. È il momento di ritrovare il proprio orgoglio di essere napoletani, di essere campani». Scopriamo le carte: l’obiettivo non sono le presidenze delle Province ma quella di palazzo Santa Lucia e del Comune di Napoli. «È chiaro che puntiamo a quest’obiettivo e a giugno inizierà una rivoluzione politica, per iniziare a scardinare questo sistema. Pensavo a questo, l’altro giorno quando sono stata ad Acerra, e sono passata per Secondigliano: mi ha fatto impressione vedere strade e quartieri abbandonati a loro stessi. La politica deve dare qualcosa, migliorare la qualità della vita dei cittadini ma qui non è mai successo. Ora deve avvenire un cambio di passo». Il centrodestra, se vincerà, inizierà a chiedere le dimissioni di Bassolino e Iervolino un minuto dopo il risultato degli scrutini? «Fossi per me farei di più: un sit-in 24 ore su 24 sotto il Municipio per poter guardare la Iervolino negli occhi quando arriva e va via dall’ufficio. Io al suo posto mi vergognerei per come è ridotta Napoli». Ma il suo partito crede possa intercettare questo malessere? «La gente mi darà fiducia perché sa che sono una persona seria: non parlo il politichese e so cosa significa lavorare. Non come quei politici che, in vita loro, non hanno lavorato nemmeno un’ora. È questa la differenza tra il centrodestra e la sinistra. E la gente lo capirà perché è ormai stanca di Bassolino e della Iervolino». (ad. pa. Il Mattino)
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1 commento:
Non ci bastavano le "maeste" nostrane,mò vengono pure dal nord a darci lezioni...
E lei... vorrebbe guardare la Iervolino negli occhi...
Non c'è limite alla presunzione dei settentrionali ignoranti!
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