giovedì 9 luglio 2009

Lavori edili eseguiti senza le dovute precauzioni per la sicurezza dei lavoratori e dei passanti

Castellammare di Stabia - Lavori edili eseguiti senza le dovute precauzioni per la sicurezza dei lavoratori e dei passanti. Accade a Castellammare di Stabia, in via Giuseppe Bonito, dove una braccio meccanico sostiene due operai intenti ad eseguire alcuni lavori di sostituzione di una grondaia dell’edificio della Maricorderia Militare. Il tutto sopra le teste dei passanti e senza adottare alcun minimo sistema di sicurezza. La denuncia è piovuta con tanto di foto allegate sul sito internet del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia, che subito ha provveduto ad informare della vicenda. «Sono un libero cittadino – era il testo del messaggio allegato alla foto – e stamattina mentre tornavo dal mare ho visto che stavano eseguendo dei lavori senza rispettare il benché minimo sistema di sicurezza in via Bonito. E’ un fatto incredibile, perché solo un anno fa a Sorrento in una gru simile a quella nella foto, mentre eseguiva lavori per le luminarie, si è spezzato il braccio e sono morte due persone. Mi chiedo se dobbiamo aspettare che questa cose succedano anche a Castellammare prima di intervenire». Preoccupato della vicenda Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania. «Quella segnalata è una vicenda gravissima che dimostra come sia ancora oggi difficile a Castellammare porre in essere una ferrea politica di sicurezza e prevenzione sul lavoro. Non è il primo caso che ci viene segnalato e spesso è capitato anche a me di rimanere bloccato nel traffico di Castellammare a causa di lavori eseguiti per strada. Chiedo ufficialmente che il Sindaco intervenga sulla questione denunciataci dai cittadini e che si inizia ad incrementare una politica seria di prevenzione per la sicurezza sul lavoro». Conclude Sicignano: «purtroppo il tema della sicurezza sul lavoro è troppo spesso osteggiato della sinistra, che lo utilizza per alimentare una lotta di classe fra i lavoratori e gli imprenditori che vengono sempre criminalizzati. Invece, io credo che bisogna fare meno parole e più fatti: a partire da una severe campagna finalizzata alla repressione delle varie violazioni delle normative poste a tutela della sicurezza»

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