martedì 7 luglio 2009

Stop al tunnel, operai in rivolta

Vico Equense - Sit-in degli operai licenziati sulla statale sorrentina nei pressi del lido Bikini dalle ore 8 in poi. E già si preannunciano molti disagi per il traffico lungo le strade della costiera. Sono dunque ore decisive per la vertenza dei cinquanta licenziati della Società internazionale galleria (Sig) e della Sorrentina Due Scarl, le cui attività sono sospese dalla prefettura per carenze nella documentazione antimafia presentata dalla Sig. Dopo la protesta di venerdì pomeriggio - quando tre operai per circa tre ore hanno minacciato di lanciarsi nel vuoto dall’alto della sezione Capo d’Orlando della galleria di Pozzano - da questa mattina si inasprisce la lotta. I dipendenti, oltre al sit-in hanno già pronto un pacchetto di proteste a oltranza. Nelle ultime ore la tensione sta salendo sempre più tra le maestranze che attendono la convocazione in prefettura del tavolo tecnico che metta insieme sindacati, Anas e i rappresentanti della Busi impianti (capo mandataria dell’Associazione temporanea di imprese) che sta realizzando il mega-appalto dell’Anas. L’incontro con il prefetto è stato chiesto più volte dai rappresentanti aziendali dei lavoratori e di quelli provinciali della Filca Cisl e della Filnea Uil. Venerdì i sindacalisti sono stati ricevuti in prefettura ma la sperata svolta nelle trattative non c’è stata. Vana ieri anche l’attesa per la conferma della convocazione dell’incontro con il prefetto che in un primo momento era stata ventilata per il giorno 13. Da qui, la crescente tensione dei dipendenti delle due società che da oltre tre settimane presidiano in assemblea il loro posto di lavoro. Tutti temono che senza un confronto con le parti in causa si giunga al 10 giugno, data in cui l’Anas avrà la facoltà di sciogliere il contratto con l’Ati, di cui fa parte anche la Sig, per «inadempienza». Ricordiamo che tale contratto prevede per la primavera del 2011 l’ultimazione della galleria di cinque chilometri. «Vogliamo risposte certe perché non si possono gettare per strada cinquanta famiglie - ha affermato Giuseppe Martinelli, uno dei tre protagonisti della protesta di venerdì - siamo pronti a lottare fino a quando non avremo garanzie sul nostro futuro». «È una corsa contro il tempo - hanno affermato i sindacalisti Antonio Gelo e Antonio Cirillo - per scongiurare il blocco definitivo di un’opera pubblica attesa da circa vent’anni e per evitare un duro colpo ai livelli occupazionali del comprensorio». (Umberto Celentano il Mattino)

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